I Comuni montani e Uncem, Unione Nazionale dei Comuni Montani, chiedono a Governo e Parlamento di prolungare il superbonus 110% e i bonus per l’edilizia, sino al 2025. Senza escludere le case unifamiliari e senza introdurre limiti di ISEE. L’inclusione nei bonus solo dei condomini – precisano gli enti montani – penalizzerebbe le aree montane e rurali, i borghi e tutti i piccoli Comuni. Nei quali le unifamiliari sono la maggioranza tra gli immobili esistenti. Servono certezze, anche nei tempi. Troppo limitato un prolungamento sino a fine 2022.
“È del tutto fuori luogo – precisa l’Uncem – cercare di attuare un discrimine fra i cittadini in base alla tipologia di abitazione o di reddito, quest’ultimo del tutto slegato dalla coerenza dell’applicabilità del bonus che deve essere attinente all’edificio e non all’ISEE, e ciò a maggior ragione nel caso in cui non venga prorogato per tutte le tipologie di lavori lo sconto in fattura e la cessione del credito, non potendo contare sull’anticipo preliminare da parte del privato e tanto meno sulla sua capienza fiscale nel tempo”.
Uncem propone otto punti al Governo e al Parlamento:
1. La proroga del superecobonus, del supersismabonus e del bonus facciate al 31 dicembre 2025.
2. Di includere, negli interventi prorogati al 31 dicembre 2025, senza soglia ISEE, tutti gli immobili unifamigliari, tutte le unità immobiliari funzionalmente indipendenti e tutti i condomini compresi nelle categorie catastali: A/2 Abitazioni di tipo civile, A/3 Abitazioni di tipo economico, A/4 Abitazioni di tipo popolare, A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare, A/6 Abitazioni di tipo rurale, A/7 Abitazioni in villini, A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi, siano questi “prima casa” o “seconda casa”.
3. Di introdurre strutturalmente tutti gli altri bonus nella misura attuale.
4. Di introdurre strutturalmente cessione del credito e sconto in fattura per tutti i bonus edilizi;
5. Per i territori colpiti dal sisma 2016 e quelli in cui, a partire dal 2008 sia stato dichiarato lo stato di emergenza, di introdurre idonea regolamentazione e proroga per il Superbonus rafforzato (alternativo al contributo di pubblico di ricostruzione) per renderla applicabile e congruente con la disciplina e le scadenze della normativa specifica;
6. L’estensione della CILA-S e relativi aspetti derogatori a tutti i bonus fiscali in edilizia;
7. La costituzione di un Testo unico sulle detrazioni fiscali in edilizia.
8. L’introduzione per tutti gli edifici, pubblici e privati, ovvero della Pubblica Amministrazione, di una “carta d’identità dell’edificio”, che consenta ai proprietari di monitorare lo stato di conservazione del patrimonio edilizio e le eventuali situazioni di criticità, avendo così il reale identikit per la programmazione degli interventi manutentivi sia per la definizione di una banca dati informativa e documentale.
Fonte: Ufficio Stampa Uncem