[Fonte: Sunia]
Dopo la difesa del ministro Lupi e il contrattacco del Sicet, oggi è un altro sindacato inquilini – il Sunia – a gettare benzina sul fuoco della polemica innescata dalla mancata proroga degli sfratti, e lo fa attraverso le parole del segretario generale, Daniele Barbieri: “Il Ministro Lupi continua ad affermare che la proroga non serve perché il Ministero ha messo in campo tutti gli strumenti necessari per dare una risposta a questi cittadini, citando però mirabolanti stanziamenti ed omettendo di dire in quanti anni verranno ripartiti”.
Quindi, il Sunia riprende nel dettaglio le misure a favore dei cittadini.
FONDO AFFITTI
I 200 milioni previsti sono ripartiti in due annualità: 100 nel 2014 e 100 nel 2015. Nel 2000 (anno della sua istituzione) erano oltre 300 milioni all’anno. Nel frattempo, gli affitti sono aumentati del 150% e gli sfratti per morosità hanno avuto una vera e propria esplosione. I Fondi per il 2014 sono stati ripartiti tra le Regioni a ottobre e quelli per il 2015 ancora debbono essere ripartiti.
Operativamente, questi soldi (assolutamente insufficienti per la domanda) non saranno erogati ai cittadini prima di un anno. Ammesso e non concesso che siano utili per risolvere il problema, i cittadini che non hanno più la proroga, fino a quel momento dove andranno?
MOROSITÀ INCOLPEVOLE
I 266 milioni sono ripartiti in sette anni; come è evidente sono fondi assolutamente insufficienti ad affrontare il fenomeno (oltre 288.000 sfratti per morosità negli ultimi 5 anni) e comunque non sono destinati ai cittadini che non hanno più la proroga, il cui sfratto non è per morosità ma per finita locazione.
FONDI DIVERSI
Ci sono poi i fondi destinati a sostenere da un lato chi è in difficoltà con il pagamento del mutuo e dall’altro chi intende acquistare casa:
* 40 milioni al Fondo di Solidarietà per l’acquisto della prima casa.
* 200 milioni al Fondo di garanzia per i mutui prima casa.
* 60 milioni al Fondo prima casa per giovani coppie.
* 2 miliardi di Cassa Depositi e Prestiti come provvista alle banche per l’erogazione di mutui.
Un capitolo questo che, a parte il sostegno a chi è in difficoltà con il pagamento del mutuo, nulla a che vedere con la soluzione del problema dell’emergenza abitativa in generale e di queste famiglie in particolare, tutti nuclei con redditi bassi che non possono certo pensare all’acquisto di una casa.
RECUPERO CASE POPOLARI
I 400 milioni sono ripartiti in 10 anni: le prime due annualità (2014 e 2015) pari a 25 milioni debbono essere ancora ripartite tra le Regioni. I primi alloggi, a voler essere ottimisti, non saranno disponibili prima di un anno e dovranno essere assegnati prioritariamente ai nuclei familiari di cui si parla. E nel frattempo? A questa domanda molto concreta il Ministro non dà risposta. Lo faccia il Parlamento; a questi cittadini anziani, portatori di handicap, con figli minori o malati terminali, che siano duemila, diecimila o trentamila, bisogna garantire di lasciare casa solo per passare in un’altra.