Scoppia la polemica sul numero di immobili (circa 10mila) che la banca Unicredit ha comunicato di aver collocato sul mercato grazie alla propria controllata “SubitoCasa”. La Fimaa non ci sta, e sbotta con il presidente Valerio Angeletti: “Collocare vuol dire acquisire l’immobile, trovare l’acquirente, stipulare un contratto preliminare e percepire la provvigione. Ora, da conoscitori del settore, ci sembra improbabile che i 300 operatori in partnership da pochi mesi con SubitoCasa abbiano collocato 10mila immobili sul mercato immobiliare in così poco tempo. E se i dati fossero confermati, vorrebbe dire che ogni operatore Unicredit, in condizioni di mercato pressoché fermo, in molto meno di un anno ha venduto più di 30 immobili. E allora sarebbe lecito pensare che la società di intermediazione del gruppo Unicredit per piazzare gli immobili che ha in gestione offra ai clienti intenzionati all’acquisto di una casa mutui a condizioni di credito più vantaggiose rispetto a quelle di mercato”.
Quella sollevata dal numero uno della Federazione dei mediatori è, tuttavia, una diatriba che va aldilà del singolo caso specifico, e riguarda “l’ingerenza delle banche nel mercato della mediazione immobiliare. Il mercato del mattone – continua il presidente Angeletti – è ridotto all’osso da una crisi che tarda a finire e che è stata innescata dai subprime messi in circolo proprio dagli istituti di credito. I nostri operatori, dopo gli scandali dei mutui in Ecu e dei bond argentini non si fidano delle banche, ma soprattutto si chiedono perché mai gli istituti di credito stanno per trasformarsi in centri commerciali dove si acquista di tutto dalla casa, agli smartphone, ai televisori, alle macchine, alle assicurazioni tranne l’unica cosa che dovrebbero vendere, ovvero i soldi alle imprese e alle famiglie”.