Prima che le modifiche al Milleproroghe in materia di sfratti venissero definitivamente approvate, il Sunia si era già detto scettico sulle modalità della loro concreta applicazione. Ora che il testo è stato pubblicato in gazzetta Ufficiale, il sindacato ha invece deciso di passare all’azione.
Secondo la rappresentanza degli inquilini, infatti, “La soluzione sospensiva di 4 mesi adottata non è semplice né poco costosa: si prevede un ricorso al Tribunale per accertare situazioni del tutto evidenti e documentate (età, reddito, handicap, malattie allo stato terminale, composizione dello stato di famiglia) che sino ad oggi potevano, più semplicemente e senza nessun costo, essere autocertificate con dichiarazione consegnata all’Ufficiale Giudiziario. Ma, soprattutto, c’è il problema di assicurare realmente il passaggio da casa a casa a queste famiglie, e qui le misure adottate e le altre esistenti corrono il grave rischio di arenarsi già nella fase di ripartizione delle risorse sulle quali assistiamo ad un forte e colpevole ritardo dei decreti attuativi sui fondi 2015 per il sostegno agli affitti e sugli stanziamenti destinati al recupero degli alloggi pubblici, per i quali bisognerà attendere la concreta attuazione dei programmi di risanamento”.
Sulla base di tali considerazioni, il Sunia ha quindi lanciato un appello a Parlamento e Governo affinché nei prossimi giorni siano dati chiarimenti per semplificare al massimo le procedure abbattendo i costi per le famiglie. La parola passa adesso alle Regioni, ai Comuni e agli Iacp oltre che, per quanto loro compete, a Prefetture e Tribunali dai quali, a livello dei vari territori, il sindacato intende “rivendicare tavoli di coordinamento affinché ciascuno faccia la propria parte per realizzare una sospensione finalizzata effettivamente al passaggio da casa a casa. Da oggi, peraltro, tutte le sedi Sunia sono a disposizione dei cittadini interessati per la verifica delle singole situazioni e per fornire tutte le indicazioni necessarie”.