“Ingiusta, anacronistica, punitiva e inutile”: il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori definisce in questo modo la possibilità, secondo il ddl 1747 in discussione al Senato, che i liberi professionisti che non si siano dotati di POS vengano sospesi dalla loro attività e sanzionati con una ammenda fino a 1.500 euro.
Come spiega il Consiglio Nazionale, “la misura è ingiusta perché si basa sul presupposto e sul pregiudizio che tutti i liberi professionisti siano evasori fiscali; è anacronistica perché impone un’attrezzatura informatica già superata dalla fatturazione elettronica e dai pagamenti effettuabili via smartphone; è punitiva perché, per quanto riguarda gli architetti, costi e sanzioni, andranno a colpire giovani che, come dimostra la ricerca del Cresme sullo stato della professione, hanno redditi mensili che oscillano tra 500 e 1000 euro frutto della emissione, nella migliore delle ipotesi, di non più di 10 fatture annue; e infine è inutile perché non costituisce in alcun modo un deterrente nei confronti dei pagamenti in nero e dell’evasione fiscale.
Ma per gli architetti c’è anche di più: “L’imposizione della macchinetta POS sembra avere tutte le caratteristiche di un favore ai suoi produttori e gestori, a scapito di milioni di professionisti. Sembra evidente che per il Senatore Aiello, che ha presentato il ddl, i liberi professionisti non facciano parte della categoria dei consumatori e, in fase elettorale, le campagne del suo partito per affermare il ruolo dei professionisti nell’economia e nel lavoro siano state solo parole al vento”.