[A cura di: Anammi]
L’Anammi torna sul delicato tema dei corsi professionali per amministratori di condominio, presentando la propria offerta ma anche mettendo in guardia su alcune proposte formative non in linea con le previsioni di legge.
“I nostri corsi sono basati su una struttura e-learning – spiega il presidente Giuseppe Bica -. I moduli formativi consistono in video registrati, più snelli e immediati del seminario in aula o delle dispense cartacee. Ma sul web ci sono troppi corsi che non garantiscono le 15 ore imposte per legge”.
Come ricorda l’associazione, il D.M. 140, pubblicato dal ministero della Giustizia lo scorso ottobre 2014, ha imposto l’obbligo di aggiornamento a tutti gli amministratori condominiali, per un totale di 15 ore. “Da molti anni, al nostro interno, tale norma esiste già – commenta Bica -. L’unica vera novità, per l’associazione, è l’indicazione del monte ore. A maggior ragione, per venire incontro alle esigenze di tempo e di organizzazione degli iscritti, abbiamo deciso di rinnovare la formula dell’aggiornamento, puntando su una struttura e-learning, più efficace ed immediata rispetto al tradizionale corso in aula o alle solite dispense cartacee”.
In particolare, i singoli docenti approfondiscono specifici argomenti in una serie di videoregistrazioni, visionabili attraverso un apposito link alla piattaforma per la formazione a distanza. L’aggiornamento è a titolo gratuito per gli iscritti all’associazione.
Una volta completato il corso di aggiornamento, l’amministratore dovrà, come richiesto dal D.M. 140, sostenere l’esame finale, che consisterà in un test a risposta multipla, da svolgere presso una sede a scelta del professionista. Al superamento dell’esame, l’associazione invierà la Certificazione attestante l’aggiornamento effettuato a norma del D.M. 140. Questo attestato, come emerge anche dalla norma, è fondamentale per lo svolgimento della professione di amministratore di condominio. “In occasione del rinnovo o della prima nomina – spiega il leader dell’Anammi – l’assemblea può chiedere, sulla base del D.M. 140, di controllare i titoli formativi dell’amministratore: non soltanto l’effettiva frequentazione del corso di base, ma anche di quello di aggiornamento. Chi non è in grado di dimostrare la propria formazione ed aggiornamento, è destinato ad essere escluso dal mercato”.
Insomma, niente aggiornamento, niente lavoro. “Quello che ci preoccupa di più – continua il presidente Bica – è l’offerta su internet, anche da parte di associazioni del settore, di corsi su temi superati, spacciati per nuovi, o peggio, che forniscono attestati senza un’effettiva verifica finale. Ma soprattutto, molti di questi corsi non sono in grado di garantire le 15 ore di aggiornamento obbligatorio”. Su questo punto, l’Anammi invoca maggior chiarezza da parte del ministero della Giustizia: “Chi controlla se la formazione rispetta la legge? È vero che oggi i condòmini sono molto più consapevoli di un tempo e fanno domande, ma non basta la loro vigilanza. Ecco perché, a partire da questa fase di avvio, sarebbe opportuna una maggiore attenzione da parte del dicastero della Giustizia”.