C’è grande fermento intorno al nuovo modello 730 pre-compilato. E, insieme alla fibrillazione, permane anche qualche dubbio di troppo, sia da parte dei professionisti del settore (commercialisti, fiscalisti, Caf) sia da parte degli stessi contribuenti, alle prese soprattutto con il timore che la dichiarazione automatica si traduca in un incremento delle tasse da pagare.
Ecco allora che l’Agenzia delle Entrate sta mettendo in campo i più svariato strumenti informativi per fornire le precisazioni del caso e fugare ogni interrogativo.
Innanzitutto, lo scorso lunedì 23 marzo le Entrate hanno diramato la Circolare 11/E, avente appunto ad oggetto: “Dichiarazione 730 precompilata -Risposte a quesiti”. Il documento, affronta numerose tematiche: destinatari della dichiarazione pre-compilata; contenuto; modalità di accesso; accettazione o modifica; forme di presentazione. E ancora: gestione del risultato contabile della dichiarazione presentata direttamente, controlli documentali, fino al sistema sanzionatorio e ai compensi per gli intermediari.
Ma non è tutto. Sul canale youtube dell’Agenzia c’è anche il video esplicativo dal titolo: “Ti presento il 730 pre-compilato”.
Infine, le Entrate hanno lanciato perfino un sito dedicato di informazione e assistenza.
Misure indispensabili, ma non necessariamente sufficienti. Secondo uno studio di Cgia di Mestre, infatti, “Nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi da autorevoli esponenti del Governo, per la stragrande maggioranza dei contribuenti italiani il modello 730 costerà di più rispetto all’anno scorso”.
Come puntualizza il segretario degli artigiani di Mestre, Giuseppe Bortolussi, infatti, “sebbene il fisco abbia previsto che da quest’anno la maggioranza dei contribuenti possa integrare on line la dichiarazione precompilata, buona parte degli stessi dovrà integrare i modelli per poter dedurre/detrarre le spese mediche. Un’operazione che, secondo la stessa Agenzia delle Entrate, interesserà oltre 14.300.000 modelli, pari al 71,5% su un totale nazionale di quasi 20.000.000 di modelli precompilati. A nostro avviso, almeno i 2/3 dei contribuenti, pari in termini assoluti a circa 10 milioni, saranno costretti a ricorrere ad un intermediario fiscale”.
Gli oltre 14 milioni di contribuenti che dovranno fare l’integrazione per avere la possibilità di detrarre le spese mediche e altri oneri diversi dagli interessi passivi, premi assicurativi e contributi previdenziali, avranno due possibilità:
1) procedere autonomamente;
2) richiedere la consulenza di un Caf o di un commercialista.
Ma come rimarca Cgia, “data la complessità dell’operazione, sarà molto difficile che un pensionato o una persona con poca dimestichezza con il computer opti per la prima possibilità: nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, ricorrerà ad un Caf o ad un professionista. E non è tutto: da quest’anno, la compilazione dei modelli 730 fa scattare nei confronti dell’intermediario una responsabilità, in caso di errore, non solo delle sanzioni e degli interessi, come succedeva fino allo scorso anno, ma anche della relativa imposta, a prescindere che l’elaborazione del modello sia fatta in forma da compilare o precompilata. La novità molto gravosa per i Caf e i professionisti sta proprio in questo. L’Agenzia delle Entrate è stata molto chiara: le violazioni ripetute da parte dell’intermediario rischieranno di provocare la revoca dello svolgimento dell’attività: inoltre, ai Caf e ai professionisti è stato richiesto un adeguamento per il massimale della polizza assicurativa. Pertanto, per questi soggetti i costi fissi per l’anno in corso sono decisamente aumentati”.
Alla luce di tutto questo, Bortolussi sottolinea come “i Caf, a seconda della complessità, stanno facendo pagare l’elaborazione dei modelli cosiddetti precompilati che, fino all’anno scorso, erano gratuiti. Una vera beffa: nonostante le promesse fatte nei mesi scorsi, la stragrande maggioranza dei contribuenti sarà chiamata a pagare di più”.