[Fonte: Federconsumatori]
Degli oltre 500.000 reclami scritti inviati dai consumatori nei confronti degli operatori di energia e gas, il 18% riguardano contratti non richiesti, pratiche commerciali scorrette con firme apocrife, informazioni ingannevoli o parziali, mancato rispetto del diritto di recesso, doppie fatturazioni. È quanto rimarca Federconsumatori, secondo cui si tratta di un fenomeno dilagante, che assieme al 47% dei reclami per fatturazioni anomale, rappresenta un dato in forte aumento, che mina la credibilità del libero mercato e della concorrenza.
Di qui la chiosa dell’associazione: “In una situazione come questa è assurdo pensare di imporre agli utenti il passaggio al mercato libero, così come prospettato dal DL Concorrenza. Un regime di concorrenza richiede tre requisiti essenziali ed imprescindibili, quali: trasparenza, comportamenti commerciali corretti e competitività. Tutti elementi che mancano al mercato libero dell’energia elettrica e del gas”.
GLI ESPOSTI
“Dopo gli esposti inviati dalla nostra e da altre associazioni per denunciare la pratica dei contratti non richiesti nonché pratiche commerciali aggressive ed ingannevoli – puntualizza Federconsumatori – apprezziamo che l’Antitrust abbia avviato un’indagine nei confronti di alcune grandi aziende. Offriremo la nostra piena collaborazione per fornire ulteriori dettagli e segnalare comportamenti scorretti attuati anche da altre imprese. Chiediamo che, verificate tali condotte, vengano presi provvedimenti adeguati ed esemplari: anche dall’Antitrust deve arrivare un segnale chiaro ed inequivocabile contro le pratiche commerciali scorrette”.
L’AUTHORITY
L’Autorità energia, secondo Federconsumatori, deve dare attuazione all’art.66-quinquies del Dlgs n. 21/2014, che stabilisce l’esonero per il consumatore dal pagamento di una fornitura di energia elettrica, gas, acqua e per il riscaldamento attivata con contratto non richiesto. La delibera dell’AEEGSI n. 153/2012/R/COM, e la successiva n. 266/14/R/COM dove viene confermato comunque l’obbligo per gli utenti di pagare l’energia elettrica e il gas alle società da cui è stato carpito un contratto non richiesto, detratta la sola componente di vendita, è inaccettabile. La concreta attuazione dell’art. 66-quinquies è l’unico vero deterrente che potrà costringere le società di vendita di energia e gas a cambiare radicalmente le proprie politiche commerciali. Chiediamo che la Commissione Europea intervenga affinché venga applicata correttamente tale norma che recepisce la direttiva europea.
ALBO DELLE IMPRESE
Un’altra proposta di Federconsumatori è che venga introdotto anche in Italia un albo delle imprese che vendono al dettaglio energia e gas (come presente in Inghilterra e in altri paesi). “L’iscrizione a tale albo deve richiedere severi requisiti e garanzie a tutela dell’affidabilità e della correttezza del mercato, imponendo le società a tenere nonché comportamenti commerciali corretti. In caso di mancato rispetto deve essere garantita la possibilità da parte dell’AEEGSI di ritirare l’autorizzazione ad operare. Analogamente, va modificata radicalmente la normativa sugli appalti ad aziende esterne per il procacciamento clienti, prevedendo sistemi di responsabilizzazione delle aziende nella scelta delle società a cui affidare il servizio di procacciamento contratti e imponendo dei rigidi sistemi di controllo delle attività di queste ultime, con conseguente mancato riconoscimento del premio per il contratto concluso se esso viene contestato”.