Complice il caso specifico di un appalto per la manutenzione di impianti di condizionamento di un’azienda pubblica, la vicenda del patentino frigoristi si arricchisce di un nuovo capitolo.
A sollevare la questione è CNA Installazione Impianti: “Più volte abbiamo denunciato come il DPR 43/2012 abbia introdotto un sistema di certificazione obbligatoria concepito senza aver preso in considerazione la realtà imprenditoriale del settore impiantistico, fatta da piccole imprese, alle quali è stato imposto un aggravio di procedure operative, di burocrazia e di costi decisamente non compatibili con una procedura di certificazione cogente. Alle imprese individuali, spesso composte dalla sola figura del titolare, è stato inoltre imposto di certificarsi sia come persona che come impresa, aggiungendo in tal modo al danno anche la beffa”.
Un obbligo davvero utile? “Noi – continua CNA – abbiamo sempre risposto che la certificazione era necessaria per poter continuare ad installare e riparare impianti contenenti f-gas (lo dice la legge) e che i controlli avrebbero fatto giustizia dei soliti furbi e dei disonesti. Come si è evoluta la situazione è sotto gli occhi di tutti: imprese non certificate che continuano a lavorare sugli f-gas, megastore e distributori al dettaglio di materiale idrotermosanitario che vendono a tutti f-gas ed impianti che lo contengono, stazioni appaltanti che nei bandi di gara si guardano bene dall’indicare la certificazione f-gas, politica latitante, controlli inesistenti.