Riflettori dell’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato puntati su Acea Ato2. A rimarcarlo è Cittadinanzattiva, grazie alle cui segnalazioni l’Antitrust ha avviato un procedimento per presunte condotte ingannevoli, omissive e aggressive nei confronti dei consumatori e piccole imprese correlate all’attivazione del contratto per la fornitura del servizio idrico.
In particolare – come illustra l’associazione in una nota – numerosi utenti del servizio idrico integrato erogato da Acea Ato 2, si sono rivolti al servizio di consulenza e assistenza (PiT servizi) di Cittadinanzattiva, perché hanno ricevuto una “informativa sulla fatturazione dei conguagli tariffari” relativi al periodo 2006-2011. Come specificato nella stessa informativa, questi conguagli si riferiscono a periodi precedenti al trasferimento all’AEEGSI delle funzioni di regolazione e controllo del settore idrico (1° gennaio 2012) e non sono considerati ai fini del calcolo delle determinazioni tariffarie.
Come illustra Isabella Mori, responsabile del PIT unico di Cittadinanzattiva, “Riteniamo prescritte e, dunque, indebite le richieste avanzate dalla società idrica in questione, poiché, per i crediti relativi alle utenze domestiche, il codice civile prevede una prescrizione quinquennale. La fatturazione si conferma la principale criticità per i cittadini, sia in termini di trasparenza dei consumi (presenza di consumi stimati, conguagli e morosità) sia in termini di trasparenza delle bollette che di aumenti tariffari. Chiediamo all’Autorità di proseguire nella piena estensione agli utenti del servizio idrico di misure e strumenti previsti a tutela del consumatore”.
Inoltre, Acea Ato 2 nel periodo compreso tra novembre 2012 e aprile 2015, avrebbe attuato, come evidenziato nell’avvio del procedimento dell’Antitrust, ulteriori pratiche commerciali scorrette in questi ambiti:
* voltura e subentro in un’utenza attiva;
* modalità di rilevazione dei consumi, e criteri di fatturazione dei servizi forniti;
* consumi anormalmente elevati dovuti a perdite occulte e procedure di depenalizzazione tariffaria;
* modalità e tempi di gestione dei reclami e dei rimborsi nonché modalità e procedure per il distacco della fornitura.
Ma in tema di utenze domestiche, questa volta sul versante dell’energia, interviene anche Pietro Giordano, presidente nazionale di Adiconsum: “Non possiamo che condividere le dichiarazioni espresse dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, sull’estensione degli incentivi per il risparmio energetico fino al 2020, e quelle del presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella sui consumi presunti. In merito a quest’ultimo aspetto, riteniamo che essi rappresentino una voce della bolletta obsoleta e anacronistica, nonché un vero e proprio regalo alle lobby delle aziende energetiche. Quanto invece al superamento del mercato tutelato previsto nel 2018, concordiamo con l’Antitrust sul fatto che i consumatori potranno beneficiare della concorrenza (bollette meno care e maggiore efficienza energetica), solo in presenza di un mercato più ampio. Se ciò non dovesse realizzarsi, a pagarne le conseguenze sarebbero ancora una volta, come sempre, i consumatori, come già successo in altri settori, che a parole si dicono liberalizzati, ma che in realtà sono stati solo privatizzati. Per scongiurare che tutto ciò si ripeta anche nell’energia, serve l’impegno di tutti gli stakeholders: autorità (Agcm e Aeegesi), aziende e associazioni consumatori.