[A cura di: Stefano Grassi, pres. Credipass – partner Re/Max]
Il prestito vitalizio, o reverse mortgadge, è una forma di finanziamento atipica e poco diffusa; origina dai paesi anglosassoni ma in Italia non si è mai assistito ad una vera e propria presa di coscienza di tale strumento finanziario. Questo anche perché è stato di fatto introdotto – con legge – solo pochi anni fa, trattandosi di un prestito che a tutti gli effetti è stato considerato da molti border line rispetto al tema dell’anatocismo.
Il meccanismo finanziario dell’operazione è relativamente semplice: vengono finanziati gli over 60 i quali non sono tenuti a pagare rate finalizzate al rimborso della somma ricevuta, bensì tale rimborso, comprensivo di interessi, verrà richiesto agli eredi dei “mutuatari” una volta che questi saranno passati a miglior vita. Consiste, di fatto, in una forma di finanziamento per gli anziani che sono in difficoltà economiche a causa del reddito da pensione troppo basso, ma che hanno un immobile da “liquidare”, nel senso di trasformarlo in liquidità (un’alternativa alla vendita della nuda – o anche dell’intera – proprietà).
Spesso questa formula viene utilizzata anche con altre finalità: ad esempio, i genitori che non potendo aiutare altrimenti i figli, contraggono tale impegno al fine di far avere loro poi le somme necessarie per i propri obiettivi o impegni.
Ora, certamente si tratta di un prodotto suggestivo. In Italia ci sono stati vari tentativi in tal senso in un recente passato. Il più significativo è stato quello di JP Morgan, che indirettamente erogava tale prestito mediante la società di distribuzione Euvis, con sede in Milano, ma circa 3 anni fa cessò ogni forma di erogazione. Da allora non si registra nessun caso reale e significativo di erogazioni in questa direzione, sebbene alcune banche abbiamo lo strumento “a listino”.
Recentemente il Parlamento ha approvato modifiche fiscali e di contenuto, nonché maggiori tutele per le banche, al fine di trovare un riscontro tra gli operatori del settore, ma ancora nessuna banca pare abbia colto il messaggio. Pertanto, per il pensionato resta ancora la cessione del quinto della pensione, lo strumento finanziario preponderante, per far fronte alle necessità e ai bisogni quotidiani laddove la rendita mensile sia insufficiente a consentire un adeguato tenore di vita.