Luce e gas: consumatori consapevoli o all’oscuro di diritti e nuove opportunità? A giudicare dal sondaggio condotto dall’Unione Nazionale Consumatori, si direbbe che prevalga la seconda ipotesi. Una considerazione confermata anche da Alessandro Ortis, pass-president dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, che ha così sintetizzato il tema principale del tavolo dedicato all’Energia che si è svolto nell’ambito di “Cose da non credere”, l’evento dedicato alla consapevolezza dei consumatori, organizzato dall’Unione Nazionale Consumatori: “L’innovazione può essere un alleato formidabile per il consumatore nel settore dell’energia, che si presenta molto complesso, tanto che ancora oggi i consumatori dimostrano difficoltà anche solo nella lettura della bolletta”.
Secondo il segretario generale dell’UNC, Massimiliano Dona, “una delle novità più apprezzate di quest’anno è stata di far partire la discussione dalle survey lanciate nei giorni scorsi sul sentiment dei consumatori. Ebbene, per quanto riguarda l’energia, è emerso un basso livello di consapevolezza degli utenti, accompagnato però da una forte richiesta di innovazione. Secondo la nostra ricerca, i consumatori sembrano accogliere positivamente le novità tecnologiche, soprattutto i nuovi contatori che potrebbero diventare non solo misuratori più precisi, ma veri e propri strumenti per rendere più facile la gestione dei consumi”.
I DATI DELL’INDAGINE
“Nelle due domande in cui si mette alla prova la conoscenza dei consumatori – aggiunge Dona – i risultati non sono del tutto soddisfacenti: se infatti alla domanda sulla differenza tra mercato libero e mercato tutelato la maggior parte dei consumatori (65%) risponde correttamente (Il mercato tutelato è quello regolamentato dall’Autorità per l’energia), va nettamente peggio con la domanda successiva, da cui si evince che ben il 52% dei consumatori non conosce la differenza tra distributori e venditori”.
Fanno riflettere, inoltre le risposte alla domanda sulle modalità di informarsi per la scelta del fornitore del mercato libero: il 20% degli intervistati risponde: “Sono stato contattato a casa mia da un operatore; il 10%: “Ho conosciuto l’offerta attraverso la pubblicità sui mass media”; il 7%: “Ho ricevuto una proposta per telefono”; e soltanto il 2% dichiara di aver consultato il Trova offerte sul sito dell’Autorità dell’Energia, che è sicuramente più attendibile rispetto alle offerte commerciali.
“L’ultima domanda è quella più interessante per noi rappresentanti dei consumatori – conclude Massimiliano Dona -. Abbiamo, infatti, chiesto: “Che cosa dovrebbe fare un’associazione nel settore dell’energia?”. Abbiamo dato la possibilità di scegliere più opzioni e la maggior parte degli intervistati ha puntato sul ruolo informativo dell’associazione, e infatti il 65% risponde: “Fare chiarezza sui mezzi di informazione per spiegare come scegliere i contratti più vantaggiosi”, a cui si aggiunge il 21%: “Fare informazione con opuscoli, pubblicazioni e app per smartphone”. Considerevole poi è il numero di quanti reputano prioritaria l’attività di denuncia: il 52% risponde infatti: “Denunciare le imprese scorrette alle Autorità indipendenti” e il 35% “fare cause e processi per chi subisce abusi, come ad esempio addebiti indesiderati”.