IN SARDEGNA NUOVE CUBATURE PER CAPANNONI E ALBERGHI
[A cura di: Confappi]
A differenza di quanto tutti si aspettavano, la legge non si presenta come un provvedimento a regime, ma prevede una scadenza, il prossimo 31 dicembre 2016. Perché la vera riforma sarà contenuta entro l’anno nel varo della legge urbanistica.
Rispetto alla versione in vigore fino a fine novembre (Lr del 23 ottobre 2009, n. 4), il nuovo “Piano casa” della Sardegna presenta però una mini-rivoluzione. Con moltissime novità, che segnano un marcato cambio di passo rispetto al passato. Nel nuovo testo, infatti, le premialità sono legate, più che in passato, a precisi obiettivi: dall’adeguamento dei piani urbanistici al piano paesistico regionale alla realizzazione di interventi che davvero siano rivolti ad aiutare con una stanza in più i nuclei familiari e non alle speculazioni edilizie.
Gli ampliamenti di volumetria delle case di abitazione sono limitati alle sole zona A, B e C: sono invece banditi, rispetto al passato, dalle zone F, cioè quelle riconosciute come costiere e turistiche. Nei centri storici, zona omogenea A, riguardano soltanto la riqualificazione di edifici inseriti in un piano particolareggiato e che non presentano rilevanti tracce tipiche dell’assetto storico: il bonus previsto è del 20% fino a un massimo di 70 mc.
Nelle zone B e C, invece, il premio per gli immobili residenziali varia dal 20 al 30%, con un tetto a 120 mc, a seconda che il Puc del Comune sia o meno adeguato al Ppr. È inoltre prevista un’ulteriore premialità del 5% per chi punta su soluzioni volte al risparmio energetico.
Nelle zone F (turistiche), si può intervenire sugli edifici ricettivi, come alberghi e hotel, con un premio fino al 25% speso non per aumentare le camere, ma per migliorare i servizi accessori e creare nuove condizioni per favorire il turismo anche fuori stagione, mentre le abitazioni non possono essere ampliate (ad eccezione di quelle destinate ai disabili).
Possibilità di ampliamento sono riservate infine agli immobili produttivi e artigianali, mentre la demolizione e ricostruzione è incentivata con un bonus che arriva fino al 40% se un edificio, localizzato in zona costiera, viene ricostruito fuori dalla fascia dei 300 metri. Nessun premio viene riconosciuto, invece, nel caso in cui l’edificio venga realizzato nuovamente in prossimità della costa.