Se il dato del mese di aprile (incremento tendenziale annuo superiore al 70%) pareva già eccezionale, quello relativo al mese di maggio ha quasi del miracoloso. In confronto allo stesso mese del 2014, infatti, il numero di domande di mutuo presentate dalle famiglie italiane agli istituti di credito, è salito, addirittura, dell’84,5% (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi, rispetto ad un maggio 2014 che peraltro già si caratterizzava per un segno positivo.
Ma c’è di più. L’ultima rilevazione di CRIF relativamente alla variazione mensile rappresenta infatti il nuovo record, consolidando così il progressivo riavvicinamento dei volumi di richieste ai livelli pre-crisi. In termini assoluti, i volumi stanno tornando ai livelli del 2011, prima della grande depressione che colpì in modo pesantissimo il comparto.
L’andamento in forma grafica a partire dall’inizio del 2009, quando la crisi non aveva ancora iniziato a incidere sui progetti di investimento delle famiglie, consente di meglio comprendere la dinamica in atto.
Con l’ulteriore forte incremento registrato nel mese di maggio si irrobustisce, dunque, il recupero dei mutui, tanto che il dato aggregato relativo ai primi cinque mesi del 2015 si è attestato a un significativo +54,2% rispetto al corrispondente periodo 2014. Tuttavia non è ancora stato colmato del tutto il consistente gap accumulato durante la fase più dura della crisi e il ritardo appare ancora pesante, seppur in progressiva attenuazione.
“L’andamento della domanda di mutui è riconducibile sia a condizioni di offerta più distese, anche in virtù di tassi applicati decisamente appetibili, sia alla contemporanea ripresa del mercato immobiliare, con un trend positivo delle compravendite incoraggiato da condizioni di vendita favorevoli – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. Va tuttavia sottolineato come l’importo medio richiesto rimanga contenuto, sia in virtù di valori di acquisto più bassi rispetto al recente passato ma, soprattutto, in quanto ancora riflette elementi di prudenza da parte delle famiglie, che tendono a privilegiare soluzioni che pesino il meno possibile sul reddito disponibile”.
A questo riguardo, nel mese di maggio appena concluso l’importo medio richiesto si è attestato a 122.298 euro, mantenendosi su un valore più basso rispetto al corrispondente mese dell’anno precedente (quando era risultato pari a 125.120 euro) e ben distante dai 139.367 euro di maggio 2010. Per quanto riguarda le fasce di importo richiesto, nei primi cinque mesi del 2015 le preferenze degli italiani si sono concentrate in prevalenza nella classe compresa tra 100.000 e 150.000 euro, con una quota pari al 30,5% sul totale, in crescita rispetto al 2014 di 2 punti percentuali. Va però sottolineato come quasi 4 domande su 5, il 77,7% del totale per la precisione, abbiano importo inferiore ai 150.000 euro.
Infine, per quanto riguarda la distribuzione della domanda di mutui per durata, ancora una volta è la classe compresa tra i 15 e i 20 anni ad essere risultata la preferita dalle famiglie italiane, con una quota pari al 24,0% del totale, seguita a ruota dalla fascia tra i 25 e i 30 anni, con il 22,1%.