Infuria la polemica intorno ai rifiuti, con un furioso botta e risposta tra Ministero dell’Ambiente e Rete Imprese Italia. Andiamo per ordine. Tutto nasce quando Consip – società per azioni del Ministero dell’Economia, indice, per conto del Ministero dell’Ambiente, la gara a procedura ristretta, a lotto unico, per la concessione del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (Sistri), con l’obiettivo di garantire al mercato la possibilità di definire gli adeguati raggruppamenti di imprese per la gestione dei servizi richiesti. Il valore stimato della concessione è di 260 milioni di euro, per i cinque anni di durata del contratto (più ulteriori 24 mesi opzionali) che verrà stipulato con l’aggiudicatario.
TERMINI DELLA GARA
La gara prevede l’affidamento in concessione di una serie di servizi operativi, tra i quali:
* la gestione informatizzata dei registri di carico e scarico (produttore e smaltitore) e delle schede di movimentazione (produttore e trasportatore) in coerenza con l’attuale flusso cartaceo;
* la registrazione dei percorsi in modalità off line, con un modello in grado di evolvere in funzione dell’evoluzione normativa europea, e attraverso strumenti di mercato;
* la generazione in automatico del MUD (Modello Unico di Dichiarazione);
* la gestione dei contributi attraverso il monitoraggio e la riconciliazione dei flussi finanziari relativi al versamento delle quote annuali di iscrizione dei soggetti iscritti al Sistema
* le azioni finalizzate all’ampliamento dell’adesione al servizio da parte dei soggetti facoltizzati.
All’aggiudicatario viene anche richiesta la presa in carico del sistema attuale nonché lo sviluppo e la gestione del nuovo sistema informatico.
La gara recepisce le indicazioni emerse dalla consultazione pubblica indetta da Consip ad aprile e rivolta alle organizzazioni appartenenti alle categorie di soggetti utenti del SISTRI (produttori, trasportatori, smaltitori) e al mercato di riferimento (produttori di software gestionali e operatori del mercato IT), al fine di raccogliere contributi in merito alla possibilità di evoluzione del sistema di tracciabilità dei rifiuti.
La gara a procedura ristretta prevede, nella prima fase, la pubblicazione di un bando di pre-qualifica, a cui segue, in una seconda fase, l’invio della lettera di invito ai concorrenti qualificati. Il criterio di aggiudicazione è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con un massimo di 60 punti tecnici e 40 punti economici.
Entusiastico il commento del ministro dell’Ambiente Gian Luca Gallett: “Con l’avvio della gara Consip si apre, nel pieno rispetto dei tempi previsti, un nuovo corso per il Sistri. Entro la fine di quest’anno vogliamo raggiungere il nostro obiettivo: dotarci di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti tecnologicamente avanzato, efficace e in grado di rappresentare per le imprese, le cui istanze sono state pienamente recepite, la garanzia di operare nella trasparenza e nella legalità”.
LA POLEMICA
Ma R.ETE. Imprese Italia non ci sta, ed esprime subito forte preoccupazione per “un capitolato di 260 milioni di euro, che ha ad oggetto la piattaforma già esistente e che si basa sull’attuale impianto normativo. Da mesi sostenevamo che, se non si fosse intervenuti per tempo sulla normativa rimuovendo tutte le numerose e contraddittorie norme del Sistri, il nuovo bando non sarebbe stato che una replica del precedente sistema. Queste preoccupazioni purtroppo sembrano confermate da una prima lettura del bando. Costi ancora insostenibili per le imprese e tecnologie obsolete e malfunzionanti. Con solo un impegno per un futuro imprecisato di una sua evoluzione secondo criteri non ben definiti e che nemmeno rispecchiano gli aspetti positivi messi in consultazione, quali ad esempio il superamento dei dispositivi hardware del Sistri (chiavette e black box). Ma con due certezze: che le tempistiche lasciano intravedere una gara per pochi, e che per ancora molto tempo le imprese dovranno avere a che fare con l’attuale Sistri e con i suoi costi. E tutte le rassicurazioni fatte rispetto al superamento del sistema e alla realizzazione di un progetto nuovo in grado di tracciare i rifiuti in maniera efficace ed efficiente? Nella gara non c’è traccia di ciò. La via intrapresa non solo è inaccettabile, ma è anche fortemente pericolosa per la competitività delle nostre imprese e per l’ambiente. Ancor più inaccettabile il riferimento citato nel comunicato relativo al recepimento delle indicazioni emerse dalla consultazione pubblica indetta da Consip nello scorso mese di aprile e rivolta alle organizzazioni appartenenti alle categorie di soggetti utenti del Sistri dato che le indicazioni più volte espresse nei documenti ufficiali consegnati tracciavano ben altro percorso. Chiediamo che venga urgentemente fatta chiarezza sulle scelte che il Governo intende prendere su un tema così delicato”.
LA CONTROREPLICA
Parole durissime quelle di R.ETE. Imprese Italia. E la controreplica del ministero dell’Ambiente non si è fatta attendere: “Gara per pochi? Rete Imprese Italia ha formulato alcune sbalorditive e inaccettabili osservazioni sul nuovo bando per la concessione del sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri Nel suo comunicato, l’associazione stigmatizza i costi del sistema e la mancata evoluzione tecnologica, con il rischio paventato di replicare il precedente sistema, obsoleto e mal funzionante, senza tenere conto delle consultazioni pubbliche compiute con tutti gli stakeholders. Queste affermazioni sono del tutto lontane rispetto alla realtà del procedimento di gara: come è noto, in particolare a Rete Imprese che ha partecipato a tutte le operazioni preliminari, in ogni tavolo di concertazione, semplificazione e consultazione istituito dal Ministero è stato ripetutamente affermato che il nuovo concessionario del Sistri dovrà realizzare la necessaria evoluzione del sistema, ottimizzandolo e semplificandolo periodicamente, in accoglimento delle segnalazioni e proposte che pervengono proprio dalle associazioni di categoria, come espressamente prevede la legge. Così, negli ultimi mesi, gli uffici del Ministero hanno più volte confermato che il nuovo concessionario dovrà abbandonare le black box e le chiavette usb che, nel passato, hanno creato inconvenienti e farraginosità d’uso. Non si comprende quali siano i motivi che spingano RTI a critiche strumentali e prive di riscontri concreti, salvo che non ipotizzi di affidare la concessione senza una regolare gara, in spregio alle attuali regole di legge. A RTI, che oggi parla obliquamente di gara per pochi, è necessario ricordare che tutte le operazioni preliminari al bando sono state compiute nella massima trasparenza, con il continuo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, sia da parte del Ministero sia da parte di Consip, che sta gestendo da soggetto terzo tutte le operazioni di gara”.