Si chiama “Family Act”, ed è la proposta di legge sullafamiglia presentata nei giorni scorsi alla Camera dai centristi di maggioranza
di Area Popolare. Numerosi, nel documento, i riferimenti alla casa: tema che,
insieme a quello relativo più in generale, appunto, alla famiglia, rappresenta
una carta sempre vincente da giocare alla ricerca di consenso politico.
Sta di fatto che nella proposta spiccano misure quali:
agevolazioni fiscali per chi affitta case a giovani famiglie (detrazione del
25% del canone di locazione); applicazione di aliquote Imu e Tasi non superiori
al 2 per mille a chi affitta casa; incremento di 20 milioni di euro per il
2016, 2017 e 2018 del Fondo di solidarietà per l’acquisto dell’abitazione
principale; e, dulcis in fundo, il grande classico dell’eliminazione
dell’imposta sulla prima casa. Provvedimenti, come è evidente, di grande
appeal, ammesso che possano essere poi sostenuti economicamente da un Paese che
a livello centrale e locale è sempre e comunque alla ricerca di nuove risorse
economiche.
Ad ogni buon conto, la proposta piace, soprattutto alle associazioni
della proprietà immobiliare. Tra queste, Confedilizia, che per voce del
presidente Giorgio Spaziani Testa ha commentato: “La proposta di legge sul
Family Act presentata da Area Popolare si muove, per quanto riguarda la
tassazione sugli immobili, nella giusta direzione. È da apprezzare, in
particolare, l’attenzione posta alla necessità di incentivare l’affitto,
soprattutto attraverso una consistente riduzione dell’imposizione patrimoniale
comunale sugli immobili locati. Prevedere che, per le case affittate a giovani
coppie, la somma delle aliquote dell’Imu e della Tasi non possa superare la
misura del 2 per mille, significa aver compreso che, per favorire l’accesso
all’abitazione, la strada maestra è quella di iniziare a restituire
appetibilità all’investimento in immobili da locare. Un investimento che in
Italia è tradizionalmente una peculiarità dei piccoli risparmiatori, ma che la
triplicazione dell’imposizione locale iniziata nel 2012 ha mortificato
attraverso una politica fiscale inspiegabilmente punitiva. L’augurio è che il
Governo possa prendere spunto da questa proposta di legge per disporre una
detassazione generalizzata degli immobili affittati. Lo richiedono, oltre che
ragioni di equità, esigenze di ampliamento dell’offerta abitativa e di
risoluzione di tensioni sociali”.