[Fonte: Expoclima.net] La contabilizzazionedel calore è una
procedura che serve per rilevare la quantità di fluido vettore usato per
riscaldare/raffrescare gli ambienti e/o l’uso di acqua calda sanitaria, e si
riferisce, in particolare, alla contabilizzazione individuale del calore, che
interessa gli impianti di climatizzazione centralizzati all’interno di
condomini o di più unità immobiliari.
Di seguito vedremo quali sono le
soluzioni tecniche disponibili per la contabilizzazione del calore, incluse le
valvole termostatiche; vedremo i contabilizzatori di calore, i prezzi per
l’installazione delle apparecchiature e la possibilità di risparmio;
approfondiremo la normativa di riferimento; valuteremo quali sarebbero le
eventuali ricadute in termini di efficienza energetica e quale potrebbe essere
il ruolo delle ESCo in quest’ambito.
SOLUZIONI
TECNICHE
La contabilizzazione del calore è
una procedura di rilevamento della quantità di fluido scaldante utilizzato per
il riscaldamento degli ambienti e/o l’utilizzo di Acqua Calda Sanitaria (ACS),
che riguarda soprattutto gli impianti condominiali o a servizio di più unità
immobiliari. Ci sono apparecchi di lettura di vario tipo, ma sostanzialmente si
tratta di contatori dell’acqua appositamente tarati per il rilevamento del
volume d’acqua calda utilizzato da una unità immobiliare.
Nel modulo
satellitare l’impianto si comporta come se fosse una piccola centralina di
teleriscaldamento, con un circuito principale proveniente dalla centrale
termica, ad alta temperatura, che alimenta sia il circuito del riscaldamento
che quello dell’ACS tramite uno scambiatore di calore.
Spesso, per facilitare la lettura
dei consumi, i contatori sono dotati di una presa dati che trasmette via cavo i
rilevamenti di ogni singolo contatore ad un concentratore posto, solitamente,
nella centrale termica. Il rilevamento dei dati può avvenire, quindi,
localmente (si tratta di un semplice file tipo Excel) oppure può essere
trasmesso in remoto via internet al gestore dell’impianto.
La contabilizzazione del calore ai
fini della ripartizione delle spese condominiali, quindi per più unità
immobiliari servite da un unico impianto centralizzato, avviene con sistemi di
rilevamento del calore dissipato dai corpi scaldanti attraverso apparecchiature
installate su ognuno di essi, e tarate sulla base del fabbisogno termico del
locale.
Per installare un sistema di
contabilizzazione del calore occorre effettuare una serie di interventi
sull’impianto di generazione del calore. Se l’edificio/impianto è di recente
costruzione (dopo il 2007) quasi sicuramente sarà già stato costruito con tutte
le caratteristiche necessarie, ma se risale ad anni precedenti il sistema va
integrato.
Gli interventi da effettuare
sull’impianto di generazione del calore, per installare un sistema di
contabilizzazione del calore, sono:
* sostituzione delle valvole termostatiche;
* lavaggio
dell’impianto;
* installazione di un defangatore in centrale termica;
* sostituzione delle elettropompe di circolazione con altre che abbiano i
motori elettrici dotati di inverter.
PREZZI E RISPARMIO
È possibile quantificare a grandi
linee il costo dell’installazione delle apparecchiature. Per le operazioni di sostituzione
della valvola del radiatore e la posa del rilevatore di temperatura,
l’intervento è quantificabile mediamente in circa 130/150 euro per ogni corpo
scaldante in base alla quantità delle apparecchiature e alla difficoltà di
intervento (spesso i radiatori non sono agevolmente raggiungibili perché
segregati dietro ai mobili).
Per le altre operazioni, invece,
dipende molto dalle dimensioni dell’impianto, poiché il costo delle
elettropompe può variare dalle poche centinaia di euro a diverse migliaia.
Inoltre, intervenendo in impianti datati, è possibile che sia necessario
effettuare un aggiornamento alle normative degli impianti gas e/o elettrici.
Per quanto riguarda le operazioni
di pulizia dell’impianto, si tratta principalmente di
costo di mano d’opera, in quanto i solventi utilizzati hanno un costo
trascurabile.
Quantificare il risparmio e il rientro
della spesa è ancora più difficile, dal momento che è
necessario valutare due componenti: quella fiscale e quella di puro risparmio
in bolletta (spese condominiali). A sua volta il puro risparmio
in bolletta è
difficile da quantificare. Una parte della spesa sostenuta, in ogni caso, trova
ristoro negli incentivi fiscali legati alla dichiarazione dei redditi delle
persone fisiche.
LA NORMATIVA
All’origine di tutta questa
innovazione vi è la direttiva europea 2012/27/UE, che sottolinea la necessità di
aumentare l’efficienza energetica nell’Unione, in modo da ottenere “un
risparmio dei consumi di energia primaria dell’Unione del 20%, rispetto alle
proiezioni entro il 2020”. Vi sono, naturalmente, una pluralità di regole e
comportamenti virtuosi da seguire. Si tratta di una direttiva, recepita dallo
Stato italiano, che nelle intenzioni dei legislatori comunitari mira a rendere
consapevoli i consumatori dei propri consumi, con lo scopo di adeguare gli
stili di vita verso comportamenti più virtuosi.
Il recepimento di questa normativa
è avvenuto, in Italia, con il d.lgs. 102 del 4/7/2014. In sostanza,
viene dato tempo sino al 31/12/2016 per adeguarsi a tale disposizione,
imponendo sanzioni pecuniarie ai trasgressori (da 550 a 2500 euro).
QUALI RICADUTE
Un’operazione di adeguamento
normativo in termini di contabilizzazione del calore, se applicata su edifici
particolarmente vetusti o appartenenti a proprietari interessati alla questione
dell’efficienza energetica, è l’occasione per una progettazione
integrata che
intervenga sull’intero edificio, ma soprattutto su quelle parti che sono
sensibili rispetto all’incentivazione da ottenere.
Le parti di edificio interessate
potrebbero essere:
* L’involucro esterno
(sia nelle
parti opache, che nelle parti trasparenti);
* l’impiantistica, a partire, appunto, da un
sistema di contabilizzazione del calore sino al rinnovamento dei generatori di
calore e dei sistemi di emissione
A seguire, a cascata, interventi
sull’involucro esterno possono significare anche un cambiamento di immagine
dell’edificio, che nel caso di cappottatura è una nuova “pelle” che gli viene
“cucita” addosso come un abito su misura; poi una copertura che ha già problemi
di impermeabilizzazione potrebbe essere resa efficiente con un isolamento
termico adeguato e la posa di pannelli solari; la sostituzione dei serramenti è
di sicuro uno degli interventi di maggior effetto e che spesso fanno la
differenza nella percezione di un edificio “nuovo” o “rinnovato” rispetto ad
uno “vecchio”.
Come già detto, si potrebbe
infine scegliere di abbandonare i combustibili fossili, o di limitarne molto
l’uso, a favore di moderne unità in pompa di calore. Un sistema di recupero del
calore completerebbe l’opera per consegnare un edificio completamente rinnovato
con un investimento certamente oneroso, ma di impatto certo sui consumi e
sull’immagine della proprietà. La scelta, quindi, va effettuata sulla base dei
propri conti economici, considerando sia il risparmio immediato, che gli
incentivi fiscali.