[A cura di: Confartigianato] Il settore dellecostruzioni – come recentemente evidenziato nel Rapporto di ANAEPA e Confartigianato Edilizia – sta gestendo
una crisi senza precedenti per lunghezza e profondità. L’analisi degli ultimi
dati sui permessi di costruire pubblicati nei
giorni scorsi dall’Istat, evidenzia
che nel secondo semestre del 2014 l’edilizia
residenziale presenta
una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2013, nel dettaglio del -12,2%
per le abitazioni e del -13,6% per la superficie utile abitabile. Anche l’edilizia non residenziale registra una diminuzione del 10,8%
rispetto al secondo semestre del 2013.
Nell’arco di dieci anni i permessi di
costruire di abitazioni in nuovi fabbricati residenziali si sono ridotti dell’83,1%,
passando dai 278.602 del 2005 ai 47.130 del 2014 (una media di 5,8
autorizzazioni per comune, una ogni 2 mesi), evidenziando come le policy di rilancio del settore si devono
focalizzare su riuso e manutenzione del patrimonio esistente, attività che
vanno sostenute da una maggiore spesa pubblica.
A tal proposito va osservato come, invece, la spesa
in conto capitale – che comprende gli
interventi di manutenzione straordinaria – mostra un tendenza alla diminuzione:
la spesa della PA in conto capitale nel 2014 è pari a 36,0 miliardi, pari al
2,2% del Pil ed è scesa di 1,2 punti rispetto al 3,4% del Pil registrato nel
2009. A fronte di due cicli recessivi, particolarmente acuti nel settore delle
costruzioni, i policy makers hanno
attuato una politica fiscale prociclica che ha visto allargare la forbice tra
spesa in conto capitale e spesa corrente. Infine, va ricordato che il comparto
edile verrebbe pesantemente danneggiato da manovre restrittive degli incentivi fiscali per ristrutturazioni e
risparmio energetico.