Troppe tasse sulla casa. E ad uscirne penalizzati non sonosoltanto i proprietari di immobili, ma anche l’indotto del mattone e l’intera
economia nazionale. È il tasto sul quale torna a battere la Fiaip per voce del
suo presidente nazionale, Paolo Righi: “Con i dati appena diffusi dall’Istat
sul secondo trimestre consecutivo di crescita economica, si fotografa un Paese
che esce dalla recessione. Dopo 13 trimestri consecutivi di crescita negativa
del Pil, questo dato evidenzia un barlume positivo per l’economia del Paese.
Però, colpisce che l’Italia cresca meno della Grecia, che il nostro sia un
Paese lento nell’avviare la ripresa. Partendo da tale osservazione, è chiaro a
tutti come questi dati, se non accompagnati da riforme strutturali, tagli alla
spesa pubblica, e soprattutto consistenti diminuzioni del prelievo fiscale
sugli immobili, hanno solo il valore di uno spot estivo.
Secondo
il numero uno della Federazione degli agenti immobiliari, “Oggi è necessaria
un’azione più incisiva dell’Esecutivo, a partire da un netto taglio del
prelievo fiscale sugli immobili con la legge di stabilità e politiche del
lavoro che accompagnino la ripresa dell’occupazione, in un settore come
l’immobiliare e nel comparto dell’edilizia, che ha visto perdere più di 800.000
posti di lavoro negli ultimi anni. Non possiamo parlare di crescita
dell’economia se non si mette mano ad un taglio radicale del prelievo fiscale
sugli immobili. Il dato odierno del Pil può consolidarsi solo ed esclusivamente
se riparte l’immobiliare: unica strada anticiclica e vero motore dell’economia
italiana”.