“L’abolizione dell’Imu agricola e della Tasi sulla prima casa, annunciato ieri dal primo ministro Renzi, potrebbe ridare linfa vitale alla filiera immobiliare, rimettendo in moto anche il comparto delle compravendite. Siamo sempre convinti che l’elevata pressione fiscale sulle imprese e sulle famiglie costituisce una zavorra pesantissima per la ripresa economica”.
Questo il commento di Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, Agenti Immobiliari, Mediatori Creditizi, Mediatori Merceologici e Agenti in Attività Finanziaria) – aderente a Confcommercio – alle parole del premier Renzi che, durante il meeting nazionale di Comunione Liberazione della scorsa settimana, ha illustrato i primi tasselli del taglio delle tasse a partire dal 2016, annunciato a metà luglio. Misure che entreranno nella prossima legge di Stabilità e che peseranno sulle casse dello Stato per circa 4,3 miliardi di euro. “Una riforma finalizzata alla riduzione della pressione fiscale – continua il Presidente Taverna – è la premessa fondamentale per far ripartire l’economia di tutto il Paese. Ridurre le tasse sul mattone riordinandole in un’unica tassa sulla casa, la local tax, tagliare l’Imu sui terreni agricoli e quella sui macchinari delle imprese fissati a terra, è un percorso condivisibile per la ripresa del mercato immobiliare. Ma la cautela rimane d’obbligo visto che ancora si deve capire se e da dove arriveranno le coperture necessarie al riordino fiscale. I fondi necessari potrebbero essere recuperati tagliando la spesa pubblica inefficiente”.
Esprime soddisfazione, seppure con le dovute cautele, anche il presidente della Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Paolo Righi: “Bene lo stop a Imu e Tasi annunciato da Renzi, ma i tagli non si traducano in altre imposte per i contribuenti”.
Dunque, in attesa di comprendere l’entità dei tagli e in cosa si tradurrà la riforma della Local Tax, anche la Fiaip ribadisce la necessità di abbassare le imposte sulla casa per sostenere la domanda interna, oltre a dar fiato al mercato con un riordino complessivo della fiscalità immobiliare, più volte annunciato dal Governo. “Ci auguriamo – conclude Righi – che l’eliminazione della Tasi e dell’Imu non si trasformi nell’ennesima beffa per contribuenti, i quali potrebbero subire come conseguenza un inasprimento della pressione fiscale locale”.