Prendere una casa in affitto per uno studente fuori sede può risultare molto oneroso, a seconda della città in cui si è scelto di frequentare l’università. Si passa dagli oltre 650€ mensili per un monolocale a Milano, ai circa 200€ di Salerno. Ma, se non è una sorpresa trovare il capoluogo meneghino in testa alla classifica delle città più care, insieme a Roma, meno scontato è il posizionamento di Firenze, Siena e Bologna, rispettivamente al terzo, al quarto e al quinto posto.
Secondo l’analisi realizzata da Skuola.net, basata su dati raccolti da La Repubblica e Censis nella Grande Guida Università 2015-2016, in cui viene riportato il costo medio degli affitti per un monolocale nelle maggiori città italiane nel secondo semestre 2014 (fonte gruppo Tecnocasa), Milano è la città più cara d’Italia. Poco più in basso troviamo la Capitale, dove occorrono in media 600€ per aggiudicarsi una sistemazione indipendente. Quindi è la volta di Firenze con 500€, mentre Siena e Bologna si difendono a quota 400€.
Fortunatamente, secondo i dati presentati, esistono anche città universitarie più accessibili per le tasche degli studenti fuori-sede. Tra i centri più economici ci sono Trieste e Salerno, realtà di studio dove occorrono 200€ per l’affitto dell’alloggio. A seguire nella top five “al contrario” troviamo Messina con 250€ e Pavia con 280€. Ultima tra le città meno care si colloca Padova, in cui servono 300€ per prendere una casa in affitto.
Dall’indagine di Skuola.net condotta su 2000 studenti universitari, i costi degli appartamenti privati non scoraggiano gli universitari fuori sede italiani, che per il 60% del campione preferiscono questa soluzione, rispetto alle residenze universitarie (scelte dal 24%) o ai collegi (17%). La ricerca però ha anche messo in luce come, purtroppo, il problema degli affitti in nero è lontano da essere risolto: 1 su 7 di coloro che pagano un affitto dichiarano, infatti, di non avere regolare contratto. Ma quando si tratta di segnalare l’abuso, il 26% decide di non denunciare l’irregolarità per paura di perdere l’alloggio. Molti dubbi e falsi miti inoltre accompagnano i giovani studenti: secondo lo studio, il 10% degli intervistati non denuncia perché crede di non avere vantaggi con un contratto in regola, mentre il 19% addirittura pensa che la mancanza di un contrattato sia vantaggioso per i costi di un appartamento.
Per questi studenti fuori sede, una naturale soluzione al problema delle eccessive spese e ai problemi quotidiani della vita lontani da casa è dividere la sistemazione, a discapito di un po’ di privacy. Circa la metà dei ragazzi, infatti, divide la propria camera con un coinquilino. Vive in stanza doppia il 26% dei ragazzi intervistati, il 12% in tripla, mentre quasi l’8% dorme in stanza con tre o più persone.