La lotta della proprietà immobiliare contro l’imposizione fiscale sulla casa si evolve, e per restare al passo con i tempi (oltre, che, ovviamente, con le esigenze dei media) assume connotati talvolta folcloristici. Lo dimostrano due iniziative, messe recentemente in scena dall’Uppi e da Ape Confedilizia Bologna.
COSÌ L’UPPI
Prima a far parlare di se’, l’Unione dei piccoli proprietari immobiliari che, come preannunciato da Italia casa e Quotidianodelcondominio.it, lo scorso 18 settembre ha organizzato una manifestazione in piazza San Marco, sbarcando simbolicamente da un galeone per protestare contro l’eccessivo carico fiscale che colpisce i risparmi dei piccoli proprietari immobiliari.
Come rimarca l’Uppi, “è stata una simpatica promenade, partecipata dai soli dirigenti nazionali e dai responsabili delle sedi provinciali Uppi di tutta Italia, in una delle piazze più belle del mondo per ribadire che risolvere il problema delle tasse sulla casa è fondamentale per lo sviluppo del settore edilizio e dell’economia in generale, richiamando l’amministrazione Pubblica ai suoi doveri di agire sugli sprechi e sui privilegi evitando così di colpire i cittadini nei loro risparmi”.
Trascendendo dallo specifico dell’iniziativa, l’Uppi ritiene che “in questo particolare momento il vero problema dell’Italia sia l’eccessivo costo della burocrazia unito a sprechi in tutti i settori pubblici e che quindi sia necessario agire di concerto fra tutte le organizzazioni di categoria e gli ordini professionali per far concentrare ogni sforzo governativo, a tutti i livelli amministrativi, affinchè le spese di gestione della pubblica amministrazione siano ridotte. La mala-burocrazia oltre ad essere un costo che incide notevolmente sul bilancio dello stato è un grosso impedimento per gli investimenti in ogni settore che rende l’economia italiana poco competitiva”. I dirigenti delle sedi Uppi hanno quindi manifestato per attirare l’attenzione sulla necessità di formare un fronte comune tra tutte le associazioni di categoria e gli Ordini professionali contro l’eccesso del carico fiscale in generale ed in particolare sulla casa”.
COSÌ APE BOLOGNA
Altra città; in questo caso Bologna; altro contesto: la Festa del Condominio. Altra associazione: nella fattispecie Ape Confedilizia. Mal’obiettivo è il medesimo dell’Uppi: chiedere al Governo Renzi di abbassare le imposte sul mattone.
“Il preannunciato addio alla tassa sulla prima casa del premier non basta: è necessario tagliare anche quella sulle abitazioni affittate. E, se non si riesce ad abbassare il tributo su tutte le case locate, lo si faccia perlomeno su quelle affittate a canone concordato, fissando per legge l’aliquota al 4 per mille. Il tutto con una spesa per lo Stato che non arriverebbe a 65 milioni all’anno”.Questo l’appello lanciato dal palco felsineo dal presidente nazionale di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.
Per l’occasione, Ape Confedilizia Bologna ha riunito sotto le Due Torri alcuni tra i maggiori esponenti del Tea Party italiano, oltre a teorici del liberalismo, a partire dal portavoce del Tea Party Giacomo Zucco, il filosofo liberale Carlo Lottieri, il segretario provinciale e regionale del Pli Quinto Leprai. Accanto a loro, il presidente del Centro studi di Confedilizia, Corrado Sforza Tagliani e la presidente di Ape-Confedilizia Bologna, Elisabetta Brunelli Monzani. Comune lo slogan: “Meno tasse, più libertà”.
Come puntualizzato ancora da Sforza Fogliani, “Una statistica dell’Università del Sacro Cuore di Milano ha confermato che quando si abbassano i prezzi delle case, scendono anche i consumi. Non resta quindi che auspicare un peso minore delle tasse sulle abitazioni per far ripartire l’economia”.
Giacomo Zucco ha invece sottolineato che “da parte dello Stato c’è una mancata tutela del diritto di proprietà, in special modo quando ci sono degli abusi, come l’occupazione di un immobile”. Per il filosofo Lottieri “non c’è libertà senza proprietà e lo Stato non deve diventare un superproprietario dei beni privati, altrimenti avrà un potere illimitato e si arriverà alla barbarie. O si difende la liberà o la società sarà sempre più povera e ingiusta”.
Il presidente Spaziani, infine, ha ribadito che “la tassazione sugli immobili degli ultimi anni ha portato un danno spropositato al Paese, quindi le parole del presidente del Consiglio sulla Tasi sono una battaglia vinta, ma la guerra continua. Dobbiamo insistere perché ancora non abbiamo portato a casa tutti i risultati. Ecco perché l’interlocuzione col Governo prosegue”.