[Intervista a cura di: Vincenzo Perrotta]
A due mesi dalla riconferma alla guida dell’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica il commissario Federico Testa traccia un bilancio del suo primo anno di mandato, tra commesse e collaborazioni prestigiose a livello nazionale e internazionale, indicando le priorità del settore in vista del raggiungimento degli obiettivi imposti dall’Unione europea su risparmio energetico e riduzione delle emissioni di gas serra.
Quali sono i risultati ottenuti nel suo primo anno di mandato?
Di risultati importanti in quest’ultimo anno Enea ne ha raggiunti diversi. Fra questi, ad esempio, l’accordo con la Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio per l’efficientamento e la messa in sicurezza delle scuole italiane; la realizzazione dell’Atlante dell’innovazione tecnologica da presentare con una decina di tappe presso le associazioni di imprese in tutta Italia; gli accordi con 17 atenei nazionali e con le Università del Texas e del Missouri; la partecipazione ad Expo.
Dal mio arrivo, poco più di un anno fa, una delle priorità è stata quella di accrescere presso il mondo esterno la conoscenza delle eccellenze Enea, la maggiore istituzione nazionale di ricerca applicata, con circa 2.700 dipendenti in 9 centri su tutto il territorio e competenze in molti settori.
Fare un bilancio di attività come quelle di ricerca che si sviluppano sull’arco di anni è molto difficile, ma alcuni dati possiamo citarli: ad esempio, nel comparto fusione Enea ha portato quasi un miliardo di commesse alle imprese nazionali; l’anno scorso è venuto nel nostro centro di Frascati anche Bill Gates; abbiamo stretto accordi con prestigiose università americane e vinto progetti europei in settori complessi come le terre rare. Collaboriamo con grandi e piccole imprese, con nomi di prestigio come Barilla e Granarolo in campo alimentare, Mossi & Ghisolfi, Novamont, GE e Toshiba, con Enel e con tante realtà forse meno note, ma non per questo meno importanti e meno dinamiche.
È possibile tracciare un quadro degli obiettivi e delle priorità da qui a un anno, sul tema efficienza energetica degli edifici?
L’efficienza energetica è un obiettivo strategico per le sue molteplici ricadute in termini di risparmi economici, vantaggi ambientali, sicurezza degli approvvigionamenti, competitività per le imprese, e come Enea siamo impegnati da tempo in questo settore, a supporto della Pubblica amministrazione, delle imprese e dei singoli cittadini. L’edilizia è uno dei campi di intervento più interessanti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di risparmio europei: infatti, quasi il 40% del consumo energetico finale – e il 36% delle emissioni di gas serra – è imputabile a case, uffici, negozi e altri edifici. Agire su questo fronte può comportare riduzioni anche del 50% dei consumi energetici, con risparmi sulle bollette. In questa direzione va, ad esempio, il Protocollo firmato con la Struttura di Missione per l’Edilizia Scolastica della Presidenza del Consiglio, per rendere efficienti dal punto di vista energetico e mettere in sicurezza anche dal punto di vista sismico gli oltre 40 mila edifici scolastici sul territorio nazionale.
Che cosa c’è ancora da fare?
Nonostante il ritorno economico positivo, restano numerose barriere agli interventi di efficientamento. In particolare, la scarsa consapevolezza dei potenziali risparmi e l’insufficiente conoscenza degli incentivi scoraggiano i piccoli consumatori (residenziale, uffici) e vi è ancora molto da fare sia a livello economico-finanziario sia di comunicazione. Altre difficoltà sono legate all’accesso al credito: da qui la necessità di metodi innovativi di finanziamento per gli interventi di recupero edilizio e di strumenti che possano supportare il mondo finanziario nella valutazione della redditività dei progetti con un sistema di rating e specifiche forme di audit. Come Enea siamo pronti ad affiancare alle garanzie finanziarie la valutazione tecnico-economica dei progetti presentati, affinché le opportunità offerte dall’efficienza possano effettivamente realizzarsi.
Sono anche necessarie campagne di comunicazione e informazione per sensibilizzare sui temi dell’efficienza, della sostenibilità e della riduzione dei consumi. Su questo fronte abbiamo attivato un nuovo sito, diffuso opuscoli informativi e stiamo per lanciare un Programma triennale di informazione e formazione rivolto a piccole e medie imprese, dipendenti pubblici, famiglie, studenti e istituti bancari, nell’ambito di un Accordo di programma con il Ministero dello Sviluppo Economico.
Il ruolo della politica, con la mozione del senatore Tomaselli per la stabilizzazione dell’ecobonus: la strada è quella giusta?
La mozione del senatore Tomaselli che richiede al governo di dare stabilità all’agevolazione fiscale del 65% dal prossimo anno, prende origine dal successo pluriennale del meccanismo di detrazioni fiscali. Un successo legato agli oltre 2 milioni di famiglie che dal 2007 al 2013 hanno investito 22 miliardi di euro per riqualificare energeticamente le proprie abitazioni, originando un indotto di 40 mila occupati in media all’anno. Da qui l’interesse di molti settori della società civile e della politica alla riconferma degli ecobonus a sostegno di un settore produttivo importante come quello edilizio.
Dal punto di vista tecnico, però, va evidenziato che dall’introduzione della misura ad oggi molte cose sono cambiate, e questo strumento potrebbe essere “aggiornato”, in chiave più “moderna”. In parte questo percorso è stato già intrapreso, sia pure molto limitatamente: dall’anno scorso sono stati ammessi a detrazioni fiscali gli interventi relativi alle schermature solari e alle caldaie a biomassa. Ma sono soprattutto i nuovi scenari normativi a consigliare modifiche del meccanismo: mi riferisco alle nuove disposizioni che comportano la necessità di una revisione dei limiti prestazionali degli elementi costruttivi e degli impianti presi a riferimento per la concessione della detrazione fiscale, ma anche alle possibilità di maggiori integrazioni con il 65% che potrebbe offrire l’attuale programma di semplificazione del conto termico.
Le prospettive del settore?
Oltre alla detrazione fiscale per interventi di riqualificazione energetica nelle abitazioni, in questo settore si sono rivelati efficaci anche meccanismi come quello dei Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica, anche se riguardano solo parzialmente l’edilizia. Si tratta in ogni caso di un campo dove è fondamentale la gestione tecnica dell’Enea, che per legge svolge le funzioni di Agenzia Nazionale per l’efficienza energetica. In questa veste siamo impegnati a dare il nostro contributo nel settore dell’edilizia ma non solo. Ciò che vorrei soprattutto rimarcare è, non tanto il nostro know-how scientifico e tecnico, quanto il nostro impegno rivolto sempre più a semplificare gli adempimenti e gli oneri a carico dei cittadini, dando loro la possibilità di avvalersi con più facilità di uno strumento che è vantaggioso per tutti: per i cittadini stessi e per il Paese.