[Fonte: Gruppo Tecnocasa]
Anche i dati raccolti da Kiron, sulla base delle risultanze emerse dal bollettino periodico della Banca d’Italia, confermano il positivo andamento delle erogazioni di mutui alle famiglie italiane, che nel secondo trimestre 2015 hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 10.222,9 milioni di euro. Rispetto allo stesso trimestre del 2014 si registra un aumento delle erogazioni pari a +68,2%, per un controvalore di +4.144,1 mln di euro.
Con quest’ultimo segno più, le erogazioni risultano ormai in aumento da un anno e mezzo e raggiungono i 10 miliardi di euro per la prima volta dal 2011. Questo trend è suffragato anche dalle performance positive riscontrate mensilmente, che vedono incrementi notevoli a partire dalla fine della scorsa estate e volumi raddoppiati da maggio 2015. Guardando al periodo tra luglio 2014 e giugno 2015, si riscontra che sono stati erogati alle famiglie italiane finanziamenti per l’acquisto della casa per 30.137 mln di euro. Il saldo annuo, se confrontato con quanto rilevato nei 12 mesi precedenti (luglio 2013 – giugno 2014), segna un aumento dei volumi pari a +37,3%, per un controvalore di +8.190,5 milioni di euro.
MACROAREE
Il secondo trimestre 2015 vede un incremento delle erogazioni in tutte le macroaree, come avviene ormai da un anno a questa parte. La performance migliore spetta al Sud Italia, i cui volumi sono aumentati dell’80,7% rispetto al secondo trimestre 2014 e ora superano quota 1.400 milioni di euro. L’Italia Nord-Orientale e l’Italia Centrale fanno comunque registrare variazioni e volumi molto simili: l’aumento è stato nell’ordine del 73% con il Nord-Est che chiude con 2.222 milioni di euro, e il Centro con poco meno di 2.500 milioni di euro. La macroarea Nord-Occidentale si conferma al primo posto per volumi erogati, con un quasi 3.500 milioni di euro, in aumento del 58,9% rispetto al secondo trimestre 2014.
REGIONI
Ancora una volta tutte le regioni italiane fanno segnare volumi in aumento, tra l’altro con variazioni importanti. Il secondo trimestre 2015 si caratterizza, in particolare, per un forte incremento dei volumi nelle regioni di più piccole dimensioni. Basilicata (+115,8%), Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo (+103% ciascuna) raddoppiano i propri volumi e tale andamento viene toccato anche da Molise (+99,1%) e Umbria (+98,4%), con Marche, Valle d’Aosta e Puglia che seguono a ruota (+90% circa). Permangono, però, differenze geografiche, in quanto sono generalmente le regioni del Nord Italia quelle dove si eroga mediamente di più: la Lombardia si conferma ancora leader, con 2.325,5 milioni di euro (+57,4% rispetto al secondo trimestre 2014), seguita da Lazio (1.397,6 milioni di euro), Veneto (903,1 milioni di euro) ed Emilia-Romagna (829,2 milioni di euro).
PROVINCE
Per la prima volta tutte le 110 province analizzate hanno evidenziato volumi in aumento, tra l’altro con variazioni molto consistenti. Su tutte spicca la provincia di Isernia, che vede un incremento del 168,9%; al secondo posto c’è la provincia di Novara, i cui volumi sono aumentati del 148%. Seguono Matera (+129,5%), Carbonia-Iglesias (+128,3%) e Ascoli Piceno (+126,2%), ma ci sono altre 18 province che raddoppiano i propri volumi. Tra le principali province emergono sempre Roma e Milano, i cui volumi sono più del doppio rispetto alla terza provincia, Torino. Si segnala Bari, dove si registra un aumento del 111% rispetto all’anno scorso.
CONSISTENZE
Nel secondo trimestre 2015 si registra uno stock di mutui in essere pari a 293.207 milioni di euro, in linea rispetto al trimestre precedente (+0,1%) e in calo dello 0,5% in relazione allo stesso periodo dell’anno scorso. Da segnalare che, dopo l’aumento riscontrato nel 2011, prosegue la lenta e costante decrescita delle consistenze iniziata nel primo trimestre 2012, nonostante una lieve ripresa rispetto al trimestre scorso.
IMPORTO
Tecnocasa ha analizzato anche la tendenza rispetto alla quantificazione media dell’importo di mutuo. Il ticket medio nazionale si è attestato a circa 111.800 euro, in aumento rispetto a quanto riscontrato nel secondo trimestre 2014. La ripartizione geografica è nettamente diversa: il Nord si mantiene sui livelli nazionali, nel Centro il mutuo medio risulta nettamente più alto, mentre la tendenza è opposta e più marcata al Sud nelle Isole. Il ticket medio risulta più elevato nella macroarea Centrale (119.500 euro); dalla parte opposta, invece, il Sud eroga una quota minore con 103.500 euro.
L’importo medio di mutuo visto a livello regionale continua ad essere per ragioni socio-economiche difforme sul territorio nazionale. La regione con il valore più alto è il Lazio, con un ticket medio pari a 128.300 euro, in aumento rispetto al secondo trimestre 2014 (+1,6%); il valore più basso è stato registrato in Calabria, dove l’importo medio è 92.200 euro. La migliore performance appartiene alla Liguria, che fa segnare +4,7% e ora si attesta a 103.900 euro. Gli incrementi sono più lievi per Emilia-Romagna e Campania: nella prima regione il mutuo medio è pari a 114.600 euro, in rialzo del 3,4%, mentre nella seconda la quota pro-capite si attesta a 113.000 euro (+3,3%).
INTERESSI
Le dinamiche economico-finanziarie che hanno influenzato l’Area Euro a partire da Agosto 2011 hanno spinto la Banca Centrale Europea a ritoccare più volte al ribasso il tasso di riferimento Bce. Come di consueto, il tasso Euribor (3 mesi) ha seguito la tendenza degli interventi della Bce. Dai massimi di metà 2011 (1,60% a luglio 2011), ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato rapidamente a quota 0,19% a Dicembre 2012 per attestarsi poco sopra 0,20% per tutto il 2013 e il 2014, salvo andare addirittura sottozero da maggio 2015, per attestarsi a quota -0,04% a settembre 2015.
Dopo aver mantenuto una media intorno al 3,4% nel 2011, l’Eurirs (25 anni) è sceso a giugno 2012 a quota 2,13% ma, contrariamente all’Euribor, l’Eurirs è tornato a crescere fino a 2,75% a settembre 2013. Da quel momento ha iniziato la fase discendente che lo ha portato al suo nuovo minimo ad aprile 2015 con 0,82%, per poi riprendere quota e arrivare a 1,59% a settembre 2015.
Stando alle dinamiche dei tassi di settembre 2015, è stata calcolata la rata mensile di un mutuo ipotecario di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando uno spread medio indicativo di mercato pari a 1,90 bps sia per il tasso fisso sia per il tasso variabile. Con un mutuo a tasso fisso si sosterrebbe una rata di 550 euro: circa 91 euro in più rispetto alla rata dell’omologo mutuo a tasso variabile.
CONCLUSIONI
I segnali sono incoraggianti per i prossimi anni. Da una parte, la domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita da luglio 2013 (nei primi otto mesi del 2015 l’aumento è stato del 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e la Banca Centrale Europea continuerà a sostenere i finanziamenti a famiglie e imprese; dall’altro lato migliora l’offerta relativa ai mutui e i principali indici di riferimento sono a livelli molto bassi, riducendo in questo modo il costo dei finanziamenti. Le politiche di erogazione rimarranno prudenziali per tutto il 2015 e la qualità del portafoglio degli istituti sarà un fattore decisivo che condizionerà le scelte di erogazione. Per il 2015 è in previsione un andamento delle erogazioni in crescita rispetto a quanto rilevato nel 2014 anche per effetto dell’aumento delle surroghe.