Le detrazioni fiscali per le riqualificazioni immobiliari e gli interventi di efficienza energetica hanno generato occupazione ed investimenti. Questo il pensiero del presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, alla luce dei dati e delle analisi presentati lo scorso 8 ottobre in dal Cresme e dal Servizio studi della Camera sugli effetti del credito di imposta e dell’ecobonus.
“Nell’edilizia, che dall’inizio della crisi ha perso migliaia di imprese e oltre 500 mila addetti – commenta l’onorevole Realacci – il credito di imposta per ristrutturazioni e risparmio energetico ha rappresentato una straordinaria misura anticiclica: nel 2014 ha prodotto 28,5 miliardi di investimenti e 425mila posti di lavoro fra diretti e indotto, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie. Gli stessi incentivi dal 1998 al 2015 hanno interessato oltre 12,5 milioni di interventi e milioni di famiglie”.
Inevitabile, dunque, il giudizio positivo all’ipotesi di riconferma del bonus fiscale. “C’è consenso in Parlamento sulla necessità di allargare questa misura ad altri soggetti: edilizia sociale, condomini, imprese. E di ampliarla anche ad altri campi, quali il consolidamento antisismico e la bonifica dell’amianto. Su questo più volte ha confermato il proprio consenso e impegno il ministro delle Infrastrutture Delrio. La Legge di Stabilità è la sede adeguata per queste scelte”.
Una valutazione, dunque, di carattere economico e sociale, ma dai forti risvolti anche ambientali. “Oltre che per rilanciare la nostra economia investendo su un’edilizia di qualità che non consumi nuovo territorio ma punti su innovazione, sicurezza e bellezza – conclude Realacci -, è anche una strada per affrontare i problemi posti dai mutamenti climatici in atto, considerando che circa un terzo dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 si devono agli edifici. Estendere e confermare l’ecobonus significa ridurre i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette. Con vantaggi sia per le famiglie che per le casse dello Stato. Basti pensare che tra una casa costruita bene e una costruita male passa una bolletta energetica di 1.500-2.000 euro l’anno, e che nelle sole scuole i consumi di energia valgono 1.300 milioni l’anno. Investendo in efficienza energetica questa cifra può essere ridotta di almeno un terzo”.