[Intervista a cura di: Vincenzo Perrotta]
Con l’elezione del nuovo segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason, abbiamo colto l’occasione per chiedere all’associazione veneta quali risvolti possa avere su artigiani e piccole imprese la politica fiscale immobiliare attuata dal Governo Renzi. A rispondere, il dottor Paolo Zabeo, responsabile dell’Ufficio studi della Cgia.
Parliamo delle misure adottate dal premier Renzi per la vostra categoria, in particolare il taglio dell’Imu per terreni agricoli e gli imbullonati: è questa per la Cgia la strada giusta da percorrere?
Qualsiasi misura che consenta la riduzione del carico fiscale non può che essere salutata favorevolmente dalla Cgia. Detto ciò, noi auspichiamo che oltre all’abolizione dell’Imu sugli imbullonati vi sia anche una riduzione dell’Imu sui capannoni. Anziché tagliare l’Ires, che avvantaggerebbe poche aziende e, in particolar modo, quelle di grandi dimensioni, la riduzione dell’Imu sugli immobili strumentali interesserebbe tutte le attività.
Come si pone la Cgia rispetto alla detassazione sulle famiglie? Ritenete possa avere effetti positivi anche per l’artigianato e le piccole imprese?
Ovviamente sì. Gli artigiani e i piccoli commercianti lavorano prevalentemente per il mercato domestico. Vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie. Se questi ultimi ripartono, anche i fatturati delle piccole e micro imprese ne trarranno grossi benefici. Ricordo che fatto 100 il Pil nazionale, oltre il 60 per cento e riconducibile ai consumi delle famiglie. Se il Governo ridurrà le tasse sulle famiglie, abolendo ad esempio la tassazione sulla prima casa, molto probabilmente questi risparmi si trasformeranno in acquisti.
Quali sono i problemi ancora da risolvere? Quali sono le misure necessarie per arrivare a una soluzione?
Oltre a una forte e decisa riduzione delle tasse, noi riteniamo sia indispensabile che le banche ritornino a erogare il credito alle imprese, soprattutto a quelle di piccola dimensione. Nonostante le misure messe in campo in questi ultimi mesi dalla Bce, gli impieghi alle imprese sono in costante calo. Solo nell’ultimo anno lo stock erogato alle aziende è diminuito di oltre 21 miliardi di euro. Senza liquidità le imprese non possono investire, non possono ammodernare i propri processi produttivi e quelli di prodotto, rischiando così di perdere competitività, soprattutto nei confronti dei nostri principali concorrenti internazionali.