AGIAI: ASSIMILARE LA FORMAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI A UN CORSO DI LAUREA TRIENNALE
- Redazione
- 28 ottobre 2015
[A cura di: Tommaso Mongiovì – presidente Agiai]
Da un indagine condotta dall’Agiai è risultato che il 70% dei condomini non nutre fiducia nell’amministratore di condominio. Questo tipo di informazione, peraltro, è nota a tutti. Nei lavori per la riforma del condominio, i parlamentari avrebbero dovuto tenerne conto, invece si sono preoccupati esclusivamente di aumentare le responsabilità dell’amministratore, trascurando completamente i veri bisogni del condominio.
Ma in fondo che cosa chiedono i condòmini: che le leggi siano semplici, chiare e di facile applicazione. E che l’amministratore abbia determinate caratteristiche:
1) che sia presente e vigile nel condominio;
2) che dia delle garanzie;
3) che sia reperibile e pronto ad ascoltarli;
4) che sia trasparente e corretto;
5) che stili un rendiconto di facile lettura;
6) che sia preparato, anche a livello psicologico, per gestire al meglio il rapporto con le persone.
L’Agiai ha individuato – fin dalla sua nascita – i due principali requisiti necessari per il buon funzionamento del condomino. A nostro parere questi sono:
a) la preparazione dell’amministratore con corsi seri e approfonditi, equiparabili ai corsi di laurea triennali.
b) l’informazione e la preparazione dei condòmini attraverso seminari in grado di far comprendere l’ABC del condominio.
LE ESIGENZE
Insomma: bisogna smetterla di curare sempre il malato dimenticandoci l’origine del male. L’Agiai può vantarsi con orgoglio di aver già provveduto a realizzare concretamente alcune delle fondamentali richieste dei condòmini, come ad esempio quelle relative a garanzie e trasparenza. In che modo? Le garanzie con l’iscrizione all’Albo professionale, con la polizza assicurativa salva cassa e con l’esperienza e l’abilitazione della parte tecnica. La trasparenza con il rendiconto tipo, realizzato in collaborazione con la Confedilizia: un modello di rendiconto semplice e chiaro.
LA FORMAZIONE
Oggi la riforma del condominio ha cominciato a imporre qualche regola sulla formazione degli amministratori, ma è ancora poco. Non bastano certo 72 ore e qualche aggiornamento per creare un buon amministratore. Le tematiche sono così vaste e così mutevoli che non si finisce mai di studiare. L’esperienza è quella che alla fine consente di evitare tanti errori anche grossolani, ma a volte non basta neanche quella, figuriamoci se possono bastare 72 ore per diventare amministratori.
Noi amministratori abbiamo raggiunto la nostra professionalità attraverso convegni, aggiornamenti, corsi e tanta pratica. Oggi, grazie a questa nuova legge, con 72 ore ci si vanta di essere amministratori. La nostra opinione è che ciò possa diventare un’arma a doppio taglio: crediamo di avere regolamentato la formazione, i partecipanti ai corsi si sentono a posto con la loro coscienza, e così facendo mettiamo sul mercato professionisti che, in realtà, tali non sono.
A nostro parere, la formazione di un amministratore dovrebbe essere al pari di un corso di laurea triennale, dal momento che sono tante e delicate le materie da approfondire: quelle legali, fiscali, amministrative, tecniche e direi anche psicologiche, visto che abbiamo a che fare con le persone, anzi, con gruppi di persone che nelle assemblee spesso diventano ingestibili.
Ricordiamoci sempre che non stiamo parlando di un argomento secondario: la casa ha un ruolo di grande rilevanza, se pensiamo che l’80% degli immobili in Italia sono abitati dai legittimi proprietari. Ma anche se pensiamo a tutto il lavoro che ruota intorno agli immobili e al fatto che la maggior parte delle tasse che versiamo sono di pertinenza degli immobili.
Noi siamo nati per difendere e salvaguardare la proprietà immobiliare, e in questo preciso momento storico ci sembra di dover fare di più. La formazione degli amministratori è il primo punto sul quale stiamo rivolgendo l’attenzione, proprio perché la riteniamo fondamentale per arrivare ad una qualificazione della figura dell’amministratore immobiliare e ad una autentica salvaguardia dell’immobile stesso.
I CONDÒMINI
Il secondo punto riguarda invece i condòmini. Ovviamente, una volta che l’amministratore sarà adeguatamente preparato, sarebbe auspicabile che possa confrontarsi con condòmini che siano all’altezza delle decisioni da prendere. Queste due parti devono parlare la stessa lingua, altrimenti le parole dell’amministratore sarebbero gettate al vento.
Chi prende le decisioni è sempre l’assemblea, e per questo motivo è importante che anche i condòmini conoscano l’ABC del condominio, ovvero le basi che consentano loro di comprendere e vagliare le proposte dell’amministratore. Se non arriviamo a questo, faremo sempre un lavoro a metà. I condòmini sono i primi ad avere a cuore le sorti del loro immobile, infatti in molti di loro abbiamo riscontrato un grande interesse in questo progetto.Questa è senz’altro una direzione da continuare a perseguire, con determinazione ed enfasi.
Noi come Agiai stiamo dunque cercando di abbinare questi due elementi: una scuola triennale dai contenuti davvero elevati e una formazione adeguata anche per i condòmini. La strada è ancora lunga, ma molte cose sono già state fatte. Non resta che continuare.