Mutui sempre più convenienti; maggiore fiducia in una situazione economia che pare andare verso una seppur lenta normalizzazione; prezzi degli immobili ancora in calo. Sono tre i fattori principali che stanno concorrendo alla ripresa del mercato del mattone. Ad analizzarli, il bollettino periodico realizzato da Crif e da Mutuisupermarket.it, che ha preso in esame i dati relativi al terzo trimestre dell’anno.
L’ANDAMENTO
Ebbene, dopo 5 trimestri di continua riduzione del peso delle richieste di mutui con finalità acquisto casa sul totale delle richieste raccolte sul canale on line, finalmente nel periodo compreso tra luglio e settembre 2015 si è registrato un primo rimbalzo. L’attenzione degli italiani verso l’acquisto di un immobile residenziale va, insomma, via via irrobustendosi, sicuramente sostenuta dall’aspettativa di una ripresa economica alle porte e dalle conseguenti migliori prospettive reddituali per privati e famiglie, che avevano forzato nel corso degli ultimi semestri ad accantonare il centrale e delicato progetto casa.
Tale dinamica, peraltro, come conferma il barometro Crif, è supportata anche da un’offerta del credito sempre più attraente e vantaggiosa: i dati circa gli andamenti dei prezzi per i nuovi mutui proposti dalle banche nel corso del terzo trimestre 2015 mostrano, infatti, che la media dei migliori spread per un mutuo a tasso variabile e fisso passano rispettivamente da un 1,7% e 1,3% nel secondo trimestre 2015 a un 1,6% e un 1,1% nel terzo trimestre 2015. Tale trend, inoltre, è atteso in continuo rafforzamento nel corso del quarto trimestre 2015: periodo chiave in cui i principali gruppi bancari iniziano a costruire i risultati di erogazione relativi all’anno seguente.
Da ultimo, ma non meno importante, contribuisce alla ripresa della domanda di mutui di acquisto casa anche l’andamento dei prezzi degli immobili residenziali, che nel terzo trimestre 2015 segna di nuovo un’ulteriore riduzione, pari a -1,9% dopo aver registrato un -2,5% nel secondo trimestre 2015.
COMPRAVENDITE
Molti privati e famiglie dimostrano di comprendere la dinamica dei prezzi attualmente in essere e, di conseguenza,iniziano progressivamente a riapprocciare il tema acquisto casa e mutuo casa, sapendo che generalmente servono in media 2-3 mesi per trovare un immobile con le caratteristiche desiderate e altri 2-3 mesi per ottenere un mutuo selezionato. In questa direzione, i dati dell’Agenzia delle Entrate relativi al secondo trimestre 2015 registrano una ripresa del numero delle compravendite residenziali pari al +8,2%.
TASSO VARIABILE
La stabilizzazione delle condizioni sul mercato porta con sé una ripresa del peso delle richieste di nuovi mutui a tasso variabile, che dopo essersi ridotto dal 73% del totale preferenze nel secondo trimestre 2014 al 50% nel secondo trimestre 2015, recupera in importanza spiegando nel terzo trimestre 2015 il 58% del totale richieste. Incidono su tale dinamica un aumento degli indici di riferimento Irs (passato la scadenza Irs 20 anni dallo 0,70% dell’aprile 2015 all’1,50% odierno) e la progressiva riduzione della componente della domanda di mutui con finalità surroga nel corso del terzo trimestre 2015.
GLI IMPORTI
Al contempo permane la propensione dei nuovi mutuatari a orientarsi verso importi più contenuti rispetto al passato: se a inizio 2010 l’importo medio era di poco superiore ai 140.000 euro, nel terzo trimestre 2015 -nonostante i tassi di offerta ridotti e la nuova apertura al credito casa da parte del sistema bancario – l’importo si attesta attorno ai minimi dei 122.000 euro. Questo andamento è riconducibile sia a valori di compravendita più ridotti sia alla tendenza di contenere quanto più possibile il peso delle rate sul reddito disponibile.
LA RICHIESTA
Ritorna quindi l’interesse sul mercato, con il numero di domande di mutuo presentate agli istituti di credito che segna un eloquente +59% sui primi nove mesi del 2015 rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, che a sua volta già si caratterizzava per un segno positivo.
I COMMENTI
“Il clima finanziario positivo, con istituti di credito che continuano a ridurre i propri spread di offerta sui nuovi mutui, prezzi degli immobili in calo da quattro anni ma che si stanno velocemente stabilizzando e prospettive di ripresa economica sempre più chiare stanno finalmente avviando la tanto attesa ripresa del mercato immobiliare – commenta Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it -. Il +8,2% in termini di numero di compravendite residenziali registrato sul terzo trimestre 2015, potrebbe quindi essere solo un primo segnale di ripartenza del comparto. Tale trend di ripresa viene confermato anche dall’aumento di peso della domanda di mutui con finalità acquisto casa sul totale delle domande di mutuo raccolte sul canale on line, peso pari ad ottobre al 46% delle richieste, contro una media del 36% del secondo trimestre 2015. Ad ogni modo, sarà fondamentale osservare lo sviluppo di questi indicatori chiave sui prossimi mesi per confermare le nuove aspettative di progressiva ripartenza del settore immobiliare”.
Da parte propria, Stefano Magnolfi, direttore real estate services di Crif aggiunge: “Nonostante i prezzi degli immobili residenziali mostrino un calo ininterrotto esattamente da quattro anni, il trend decrescente si sta progressivamente attenuando, passando da un -5,9% del primo trimestre 2014 ad un più ridotto -1,9% del terzo trimestre 2015. Il rallentamento della decrescita in atto segnala un continuo avvicinamento al livello zero, dopo il quale si potrebbe avviare un periodo di ripresa dei prezzi immobiliari. I dati dell’Agenzia delle Entrate relativi al secondo trimestre 2015 confermano la tendenza in atto, registrando una ripresa del numero delle compravendite residenziali pari al +8,2%, che nelle città capoluogo raggiunge quasi i dieci punti percentuali. Questa tendenza si accompagna alla crescita dei mutui erogati, anche se al momento il sistema bancario risulta ancora concentrato sulle iniziative di surroga, il cui livello di rischiosità risulta più contenuto sia in ragione della minore esposizione residua che della disponibilità di informazioni sulle abitudini di pagamento del mutuatario”.