[Fonte: Tecnocasa]
Che la crisi del mattone, negli ultimi anni, sia stata generalizzata, vi sono pochi dubbi. Tuttavia, non in tutte le grandi città l’impatto della congiuntura negativa sui prezzi è stato lo stesso. Ad esempio, stando alle rilevazioni di Tecnocasa, dal 2007 ad oggi Firenze e Milano sono le città dove le quotazioni sono calate meno, grazie ad una forte domanda non solo di prima casa ma anche di immobili destinati all’investimento.
In particolare, Milano ha retto bene, perdendo solo il 27,2%. I prezzi sono diminuiti ma in alcune zone come quelle centrali hanno tenuto meglio. La città meneghina chiude il primo semestre del 2015 con una diminuzione dei valori pari allo 0,9%, grazie ad una buona prestazione sia del segmento ad uso residenziale sia di quello ad uso investimento. A Torino la contrazione dei valori nel primo semestre 2015 è stata del 3,6% e le diminuzioni più importanti dei prezzi si sono registrate nel 2012 e nel 2013, rispettivamente -10,8% e -10,9%.
Nella prima parte dell’anno Roma segnala una contrazione dei valori del 2,1%. L’anno più difficile per il mercato immobiliare della capitale è stato sicuramente il 2012, con un calo dei prezzi del 10,1%. Roma rimane comunque tra le città in cui la percentuale di acquisti per investimento è superiore al dato medio nazionale. Anche a Napoli è il 2012 l’anno in cui si verifica la discesa dei prezzi più importante (-12,7%). Nel primo semestre del 2015 il calo è stato invece del 3,4%.
Nel primo semestre 2015 i prezzi di Bari hanno fatto registrare un calo del 3,2%. Il 2011 ed il 2012 sono stati gli anni peggiori per il mercato del capoluogo pugliese, che però adesso vede un rallentamento della diminuzione dei valori. Discorso analogo a Palermo, dove però dall’inizio del trend ribassista gli immobili hanno perso il ben 37,4%, mentre nel primo semestre 2015 la diminuzione è stata pari al 2,3%: uno dei risultati migliori degli ultimi anni.
Se dal 2007 al primo semestre 2015 le quotazioni a Verona si sono contratte del 36,6%, peggio è andata a Genova (-44,8%). Dal 2012, in particolare, la città ha dato forti segnali di contrazione, con una sofferenza accentuata soprattutto nelle zone periferiche e con un’offerta qualitativamente molto bassa. Però, tra le dieci grandi città, è Bologna quella in cui i valori immobiliari hanno perso maggiormente dall’inizio della crisi segnando un -46,1%.