Bene per il Codacons la riduzione delle tariffe luce e gas decisa dall’Autorità dell’energia ma – avvisa l’associazione – i risparmi per i consumatori saranno cancellati dal nuovo sistema di calcolo tariffario entrato in vigore il 1° gennaio. “Il nuovo sistema di fatturazione dell’elettricità premierà chi consuma più energia, a discapito di quegli utenti che finora avevano goduto di agevolazioni, e determinerà rincari in bolletta per il 75% dei nuclei familiari – spiega il presidente Codacons Carlo Rienzi -. Questo significa che se da un lato la riduzione delle tariffe comporterà, secondo l’Autorità, un risparmio medio pari a 60 euro annui, dall’altro la nuova fatturazione porterà un aggravio di spesa di circa 100 euro su base annua per il 75% degli utenti italiani. Un sistema che va rivisto, allo scopo di sostenere soprattutto le fasce deboli della popolazione e le famiglie numerose”.
Sul calo delle bollette di luce e gas comunicato dall’Authority e relativo al primo trimestre 2016 interviene anche Federconsumatori: “Finalmente una buona notizia, le tariffe tornano a scendere. Un passo nella giusta direzione. Dopo una lunga attesa, la significativa riduzione dei prezzi di prodotti quali petrolio e gas, è arrivato all’incasso anche per i servizi energetici domestici. Un segnale positivo per gli utenti finali del nostro Paese che nel 2016 sperimenteranno l’attuazione, anche se graduale, della riforma tariffaria appena varata e che corrono il rischio di vedere traslato in tariffa il costo di acquisto da parte di Terna della rete elettrica ex-FF.SS: circa 700 milioni di euro”.
Tutto bene, allora? No, perché a giudizio di Federconsumatori restano aperte tutte le questioni di fondo che determinano le dinamiche tariffarie: oneri di rete e oneri di sistema.
“Ad esempio – commenta l’associazione – nel settore del gas i servizi di vendita, che comprendono la cosiddetta commodity-gas, incidono in tariffa solo per il 42,9%, mentre tutto il resto è determinato dai servizi di rete e dalle imposte. Da ciò si evince che per contenere e stabilizzare il costo del servizio gas che serve per la cottura ed il riscaldamento, e che incide significativamente sulla spesa energetica delle famiglie italiane, specie al nord ed in inverno, bisogna lavorare su due fronti: da un lato più mercato e più competizione sulla commodity gas e sui servizi di vendita, per cui ci sono ancora dei margini; dall’altro occorre contenere i costi dei servizi di rete e delle imposte, queste ultime veramente troppo pesanti”.
Ma al fine di alleggerire la spesa energetica delle famiglie più vulnerabili, che di frequente sono costrette in inverno a rinunciare addirittura al riscaldamento della casa, Federconsumatori chiede nuovamente al Governo e all’Authority:
* di abbattere l’aliquota Iva-gas al 10%;
* di innalzare il valore economico del bonus elettricità e gas fino a coprire il 50% della spesa energetica comprensiva delle imposte;
* di ampliare il perimetro degli aventi diritto al bonus elettricità e gas in modo da raggiungere i 3,5 milioni di famiglie in stato di povertà assoluta ed energetica;
* di semplificare le complicate procedure che scoraggiano gli utenti, rafforzando nel contempo il ruolo dei Caf.