“Una legge di Stabilità per gli affitti con luci ed ombre”. A sostenerlo è il Sicet, secondo cui gli aspetti più critici sono: l’azzeramento del fondo di sostegno per gli inquilini in difficoltà e la cancellazione della tracciabilità nel pagamento del canone. Mentre saranno utili al settore: la riduzione della tassazione nei contratti concordati, l’esenzione della Tasi sull’abitazione principale, le detrazioni nell’edilizia pubblica e le misure sugli affitti in nero.
“Nel nostro Paese – rendiconta il sindacato inquilini – sono oltre mezzo milione le famiglie in forte sofferenza economica che vivono in affitto. E sino ad oggi avevano evitato lo sfratto per morosità grazie agli aiuti economici erogati con il fondo affitti. La legge di bilancio per l’anno in corso non ha previsto alcun finanziamento. Il Sicet è molto preoccupato per gli effetti che si produrranno sulle famiglie già provate dalla crisi che non riusciranno, senza il fondo, a pagare i canoni di locazione. Il risultato sarà un forte aumento degli sfratti per morosità, già oggi a quota 70mila”.
Ma un altra misura che il sindacato contesta è quella che prevede la cancellazione dell’obbligo dei pagamenti attraverso mezzi tracciabili: “Dal primo gennaio si possono pagare gli affitti con tutte le modalità, compresi i contanti, sino a 2.999 euro. Per evitare l’insorgere di contestazioni e per una maggiore tranquillità dell’inquilino si suggerisce comunque di corrispondere il canone con bonifico o assegno”.
Tra gli altri provvedimenti che il Sicet sottolinea spicca la riduzione del 25% di Imu e Tasi sui contratti di locazione abitativi concordati, di durata 3+2, su quelli per studenti universitari che vanno da 6 a 36 mesi, e su quelli transitori di durata tra 1 e 18 mesi. Questo a condizione che vi sia l’accordo territoriale per locazioni nelle aree metropolitane di: Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo e Catania, nei comuni confinanti in queste aree e nei comuni capoluogo di provincia. “La norma – spiega il sindacato – prevede che l’aliquota stabilita dal Comune sia ridotta al 75%. I risparmi maggiori sono stimati a Bologna, Genova, Milano e Roma. A fronte di questa riduzione della tassazione auspichiamo un abbassamento dei canoni”.
Ma con la Stabilità 2016 viene anche eliminata la Tasi per gli inquilini che dovevano corrisponderla per una quota tra il 10 ed il 30% del totale. “Con il taglio dell’imposta per l’abitazione principale – illustra il Sicet – per i proprietari o i detentori viene a cadere l’obbligo di corrispondere l’imposta. Per l’edilizia residenziale pubblica vengono anche introdotte le detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione energetica, usufruibili dagli Iacp comunque denominati dalle leggi regionali, per spese effettuate nell’anno in corso. Vengono altresì anticipati 84 milioni di euro nel 2016 per interventi di messa a norma degli alloggi pubblici. E ci sono 500 milioni di euro messi a bando per città metropolitane e capoluoghi di provincia con l’obiettivo di riqualificare l’urbanistica delle periferie. Con la Stabilità viene poi introdotta una ennesima sanatoria per i canoni sanzionatori relativi a quanto pagato dagli inquilini con contratti in nero e da loro registrati nel periodo 7 aprile 2011 al 16 luglio 2015 dopo due sentenze di incostituzionalità. Inoltre si introduce la nullità di ogni accordo scritto volto a determinare un importo del canone superiore a quello risultante dal contratto scritto. In caso di violazione, all’inquilino spetta la restituzione, da parte del proprietario, di quanto versato in più rispetto a quanto indicato nel contratto registrato. La richiesta va fatta entro sei mesi dalla riconsegna dell’immobile. Il proprietario è obbligato a registrare in contratto entro 30 giorni e in assenza di registrazione il giudice accerterà l’esistenza del contratto e determinerà il canone in misura non superiore al minimo degli accordi territoriali per i canoni concordati”.