INCOGNITE FINANZIARIE E RUOLO DEL MATTONE NEGLI INVESTIMENTI DEGLI ITALIANI
- Redazione
- 1 febbraio 2016
Se già normalmente fare previsioni economiche sul futuro è difficile, in queste ultime settimane di turbolenze in borsa pare sia diventato impossibile. Restano pertanto sostanzialmente senza risposta gli interrogativi dei molti che hanno affollato il salone delle conferenze di Assolombarda, dove gli esperti della più importante organizzazione territoriale di imprenditori italiani, della Fondazione Corriere della Sera, di Intesa San Paolo, di Ispi e di Sace si sono riuniti per la conferenza dal titolo “Un mondo in subbuglio. Quali scenari per il 2016?” chiedendosi, a loro volta: come sta cambiando la distribuzione del rischio a livello globale e quali saranno le principali tendenze, i personaggi, i Paesi e le crisi cui guardare con particolare attenzione nel 2016? Argomenti che, indirettamente, hanno a che vedere anche sugli investimenti nel comparto immobiliare, dato che portano a prendere in esame le frontiere del business da valutare nel medio periodo, ivi compreso il mattone.
Secondo quanto è emerso dall’incontro, la “crisi” in Cina può essere pilotata. È invece l’ondata migratoria il fattore più destabilizzante per l’Europa. Peraltro, invece di emanciparsi dalle divisioni e di costruire un ordine facendo tesoro della più grave crisi dal dopoguerra, quello osservato nell’ultimo anno è un sistema internazionale nuovamente diviso in sfere di influenza, tentato dal rafforzamento dei confini, e in crescente difficoltà nella ricerca di soluzioni concertate. In questo scenario, la Germania appare l’unico Paese in grado di coordinare l’Unione. Ma se entra in crisi la Germania, è la fine dell’Unione Europea. E le conseguenze sarebbero globali. Ecco perché gli scenari 2016 sono così incerti e preoccupanti. E perché la grande finanza procede tra tentativi ed errori, come conferma la volatilità delle Borse. Un problema per gli imprenditori, costretti ad operare entro un orizzonte che non supera qualche mese. ma anche per i piccoli investitori, per i quali la casa sembra tornata ad essere più che mai bene rifugio.