“La Regione Lazio sembra prendere le distanze da legalità e diritti. Pensavamo fosse difficile peggiorare la delibera regionale 18 del 2014, con la quale si gettavano i presupposti che per ottenere una casa popolare fosse sufficiente occupare abusivamente un immobile, ma la Regione non finisce mai di stupirci”. Queste le dichiarazioni di Emiliano Guarneri, segretario del Sunia di Roma.
Secondo il rappresentante del sindacato inquilini, “Sembra che la revisione di quella indecente delibera, confermi che gli occupanti abusivi hanno diritto all’alloggio popolare, solo per essere in quella condizione. Senza accertamenti su residenza, possidenza o redditi, come avviene per tutti i cittadini che hanno seguito le vie previste dalle norme, e che possano determinare chi abbia maggiori necessità, si compie l’ennesima profonda ingiustizia e si contribuisce ad aumentare quella distanza, sfiducia ed indignazione verso le istituzioni che la popolazione prova con episodi come questi o i casi di affittopoli”.
Per Guarneri, “Se vengono confermate le notizie diffuse a mezzo stampa dai movimenti degli occupanti, addirittura si pone una riserva da circa 100 milioni di euro per garantire che questa somma, un terzo delle risorse faticosamente recuperate per riattivare le politiche abitative di Roma, siano destinate a questo utilizzo, a cui ci opporremo in tutte le sedi preposte, per garantire a tutti i cittadini la dovuta equità di trattamento”. Guarneri conclude, poi, ironicamente: “A questo punto, per completare la definitiva beffa ai danni di tutti quei cittadini che continuano a credere che un giorno si possano far valere i propri diritti partecipando ai regolari bandi, servirebbe solo un’altra sanatoria per le occupazioni abusive delle case popolari…”.