Ripulire i muri dai graffiti, tagliare le erbacce, dare una mano di vernice alle rastrelliere per le bici. Sono piccoli interventi di manutenzione che migliorano la vivibilità del condominio e del quartiere in cui è situato, ma che spesso sono demandati alla buona volontà dei residenti. Per ovviare a questa prassi e per dare una mano a chi versa in condizioni di disagio economico, l’Agenzia territoriale per la casa del Piemonte centrale (Atc), in collaborazione con il Comune di Torino e l’associazione onlus Terza settimana, ha avviato un progetto di lavoro accessorio, finanziato dalla Compagnia di San Paolo e rivolto ai residenti delle case popolari gestite dall’ente.
Per il momento si tratta di un progetto sperimentale che coinvolge soltanto una delle dieci circoscrizioni di Torino, ma l’ambizione è quella di esportarla anche negli altri contesti abitativi attraverso tutta una serie di progetti che, insieme alla Regione e con la collaborazione dei centri per l’impiego e dei servizi sociali territoriali, consenta agli residenti dei quartieri popolari di saldare parte del proprio debito (bollette arretrate che, magari perché hanno perso il lavoro, non sono riusciti a pagare) svolgendo lavoretti migliorativi all’interno del proprio condominio. Come ha spiegato il presidente dell’Ente Marcello Mazzù, “l’obiettivo è duplice: da un lato portare cura e decoro nei cortili delle case popolari, ricordando che gli spazi comuni sono di tutti e tutti possono contribuire, anche con piccoli gesti, a mantenerli sempre puliti e vivibili. Dall’altro, fornire una piccola opportunità di lavoro a chi è più fragile”.
Le persone coinvolte del progetto, infatti, vivono tutte una situazione di grande fragilità economica, con redditi prossimi allo zero. Come previsto dal progetto di lavoro accessorio, riceveranno un voucher per ogni ora di attività di manutenzione. “Alcuni di loro – racconta Bruno Ferragatta, presidente della onlus Terza settimana – sono assistiti della nostra associazione, che fornisce frutta e verdura gratis, nonché spesa a prezzi calmierati a chi è in difficoltà. È un esempio di ciò che si chiama welfare generativo: un’occasione di dignità per chi viene aiutato di avere un ruolo attivo e guadagnarsi in qualche modo questo sostegno”.
Pieno appoggio, infine, anche da parte dalla città di Torino che, attraverso le parole del vicesindaco Elide Tisi, ha sottolineato come questo tipo di iniziativa sia “utile non solo a tenere in ordine e fruibili gli spazi d’uso comune di alcuni condomini di edilizia sociale ma – ed è questo forse il risvolto più importante dell’iniziativa – a consentire a coloro che sono coinvolti, di dare qualcosa in cambio del sostegno ricevuto per essere aiutati ad affrontare un periodo difficile della propria vita. Questo progetto evidenzia inoltre l’importanza del lavoro svolto in rete dalla Città con soggetti diversi e in una logica non di assistenzialismo, ma di responsabilità”.