Ddl Concorrenza e ingresso a vario titolo degli istituti di credito nella mediazione immobiliare. Un tema scottante, che ha tenuto banco negli ultimi mesi e che non cessa di generare polemiche. Ultime in ordine di tempo, quelle sollevate da Fiaip e Fimaa.
FIAIP: SCENARIO CATASTROFICO
“Dopo il via libera della Camera al decreto che rivoluziona le banche di credito cooperativo, il Governo con il Ddl Concorrenza si prepara a mettere in cantiere un provvedimento che sancisce per legge la concorrenza sleale delle banche e degli istituti di credito, deregolando la filiera dell’immobiliare: un settore strategico per lo sviluppo e la crescita del Paese, nel quale lavorano milioni di professionisti (agenti immobiliari, consulenti del credito, amministratori condominiali, ingegneri architetti, geometri, valutatori immobiliari)”. a denunciarlo è la Fiaip, che poi, per voce del proprio presidente nazionale, Paolo Righi, aggiunge: “Se dovesse essere approvata la possibile partecipazione delle banche all`attività di mediazione, compravendita e ristrutturazione immobiliare si configurerebbe l’ennesimo regalo ai due maggiori istituti di credito del Paese, a scapito anche di altre realtà bancarie che intendono rafforzare in Italia le partneship con le imprese e il popolo delle partite iva. Si creerebbe un oligopolio nel mattone, con clamorosi conflitti di interesse. I due istituti di credito potrebbero fagocitare le agenzie immobiliari e le attività dei professionisti che operano nel real estate, in barba alle norme deontologiche e alle leggi in vigore che tutti i professionisti sono chiamati a rispettare per la loro attività, a discapito della tutela dei consumatori e dei correntisti bancari e di coloro che vorrebbero investire nel mattone. E da domani potrebbero addirittura progettare e costruire un immobile e legarlo magari all’erogazione di un mutuo o di un prestito finalizzato ad una ristrutturazione. Inoltre, potrebbero costruirsi proprie società di ingegneria, senza l’obbligo di iscrizione all’albo e con le quali gestire in autonomia tutta la filiera”.
Uno scenario che, secondo Fiaip, porterebbe a conseguenze catastrofiche: “Il Governo vuole che le piccole agenzie immobiliari, i professionisti del settore, le società di ingegneria e architettura siano spazzate via dal mercato, con evidenti ripercussioni sulle casse previdenziali e gli istituti di assistenza dei professionisti, oltre a far sorgere forme di conflitto di interesse e concentrazioni nel settore delle compravendite immobiliari da parte dei due istituti di credito. Fiaip ringrazia i parlamentari di tutti gli schieramenti politici che hanno a cuore il destino lavorativo di milioni di professionisti e partite iva che operano nel comparto immobiliare, auspicando che possano dibattere approfonditamente nelle Aule del Senato sulla questione. Ringraziamo in particolare il relatore di maggioranza in Commissione Industria, senatore Luigi Marino (AP); il senatore Giuseppe Marinello (AP); il senatore Enrico Buemi (Aut SVP-UV-PATT-UPT-PSI); la senatrice Camilla Fabbri (PD); il senatore di Forza Italia Andrea Mandelli, vice presidente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama che ha chiesto al Governo di analizzare al meglio la questione senza chiusure preconcette.
FIMAA: OCCHIO AI PREAMMORTAMENTI DEI MUTUI
“Dopo l’ingresso di alcuni istituiti di credito nel comparto immobiliare denunciato a più riprese da Fimaa – Confcommercio, proprio uno di questi istituti, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi da Monitorimmobiliare, pare si stia organizzando per aumentare il periodo di pre-ammortamento dei mutui fino a 10 anni. Se ciò trovasse conferma si tratterrebbe dell’ennesimo espediente verso una speculazione finanziaria che lascia seri dubbi sui vantaggi per i cittadini/consumatori che intendano avvalersene. E che deve far prestare ancora più attenzione agli sviluppi del Ddl Concorrenza”. A denunciarlo è Santino Taverna, presidente nazionale della federazione degli agenti immobiliari e dei mediatori creditizi, a giudizio del quale “Da una parte la Banca centrale europea, attraverso il quantitative easing, eroga denaro agli istituti di credito a tassi agevolati per incoraggiare la ripresa economica. Dall’altra gli stessi istituti, sfruttano a proprio vantaggio l’azione lodevole della Bce, elaborando strategie per fare maggior cassa sulle spalle del cliente/consumatore. Non è tollerabile alcuna ulteriore attività speculativa a vantaggio delle banche: tendenza che, peraltro, innesca molteplici interrogativi sui reali vantaggi per i cittadini in generale ed il mercato immobiliare in particolare. Se dovesse realizzarsi tale ipotesi, come federazione ci si attiverà per sensibilizzare sui rischi innescati da una simile procedura che al momento non lascia trasparire, se non a caro prezzo, opportunità per i consumatori”.