[A cura di: Confappi]
Realizzare costruzioni nei cortili comuni è possibile. Ma a due condizioni: non si deve alterare la destinazione d’uso originaria dello spazio e, soprattutto, non si deve occupare, neppure in parte, la colonna d’aria sovrastante. A ribadire il principio è stata, di recente, la Corte di Cassazione, con la sentenza 5551/2016. Il caso al centro dell’esame era quello di un condomino, che era stato citato in giudizio per aver realizzato un manufatto in aderenza al fabbricato condominiale e con colonne sulla corte comune. Secondo i proprietari del palazzo, la costruzione non rispettava le norme sulle distanza e creava, oltretutto, problemi statici all’edificio stesso. A fronte del caso, la Corte di Appello aveva dato ragione al condomino, sostenendo che il nuovo corpo di fabbrica rispettava gli articoli 1102 e 1120 del Codice Civile e non impediva ad altri la fruizione dello spazio. La Cassazione ha, al contrario, imposto la demolizione del fabbricato, ritenuta un impedimento (per la riduzione imposta alla colonna d’aria), visto che la funzione insita dei cortili è fruire aria e luce a tutti gli appartamenti che vi si affacciano.