EFFICIENZA ENERGETICA DEI CONDOMINI: LE PRIORITÀ SECONDO I GEOMETRI
[A cura di: Vincenzo Perrotta]
Tra le categorie professionali che insistono sul comparto della casa, quella dei geometri svolge certamente un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella promozione di interventi per la riqualificazione energetica degli edifici. Se non altro perché è in grado di governare l’intero ciclo di vita dell’immobile, dalla sua progettazione alla sua futura dismissione e/o rigenerazione.
Ma in che modo, concretamente, il Consiglio nazionale dei Geometri si spende per la causa dell’efficientamento degli edifici e cerca di ispirare le scelte di chi ci governa? Lo abbiamo chiesto a Cesare Galbiati, consigliere del CNGeGL, impegnato da anni nel campo della progettazione e direzione lavori e specializzato in materia di tutela paesistico-ambientale, governo del territorio, valutazione immobiliare ed efficienza energetica degli edifici.
Che cosa fa il Consiglio nazionale dei Geometri per promuovere il concetto di sostenibilità ed efficienza energetica degli edifici?
I concetti citati sono costantemente presenti nelle attività poste in essere dal CNGeGL, sia nell’ambito della formazione continua degli iscritti, sia nelle proposte, sostenute unitariamente alle altre categorie professionali che costituiscono la Rete delle Professioni Tecniche, sia nelle politiche finalizzate agli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. Una priorità che riteniamo fondamentale non solo per il raggiungimento degli obiettivi di efficentamento energetico, ma anche per il rilancio economico del settore edilizio in sintonia con le esigenze della sostenibilità ambientale e della riduzione del consumo di suolo. L’anno scorso, tutti questi temi sono stati tra l’altro oggetto di diverse iniziative poste in atto dalla nostra categoria nel semestre di Expo Milano 2015, proprio per sensibilizzare professionisti, imprenditori, politici e semplici cittadini sull’importanza di questi temi.
Tra le innovazioni tecnologiche del settore, quali sono quelle in grado di migliorare maggiormente l’efficienza energetica degli edifici?
Molti passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni nello sviluppo delle soluzioni tecnologiche dei singoli componenti edilizi, anche sull’onda delle incentivazioni fiscali messe in atto sino ad oggi, che hanno spinto il mercato sulle iniziative individualmente applicabili, e di conseguenza i produttori hanno concentrato prevalentemente gli sforzi sullo sviluppo di singoli prodotti utili a tale scopo (serramenti, caldaie e impianti in particolare), dimostrando che quando il mercato lo richiede, le aziende si impegnano e riescono ad ottenere ottimi risultati.
Tuttavia, queste modalità di intervento, essendo parziali rispetto all’unità edilizia, presentano dei rapporti di costi/benefici purtroppo limitati rispetto al potenziale raggiungibile con interventi globali su interi fabbricati, e questa è a parere del sottoscritto la strada ottimale che si dovrebbe cercare di percorrere.
Ritenete l’attuale Governo sufficientemente attento alla tematica? Su cosa eventualmente, bisognerebbe migliorare?
Il Governo dà l’impressione che in questo momento sia preso da altri temi e non riesca a prestare la massima attenzione a tale questione. Lo dimostra, tra l’altro, il fatto che gli incentivi fiscali sono stati ancora semplicemente prorogati “a termine”.
L’edilizia, specie in realtà esistenti complesse, come lo sono la gran parte degli edifici condominiali, ha necessità di quadri normativi stabili nel tempo, per i tempi necessariamente lunghi delle fasi decisionali, e quindi non si può prescindere da interventi legislativi di tipo strutturale e non a termine. Inoltre, come detto prima, è necessario incentivare la possibilità di interventi globali sugli edifici con politiche urbanistiche ed edilizie finalizzate al recupero e al miglioramento del patrimonio edilizio esistente, consapevoli che l’aspetto possa essere molto più complesso del semplice bonus fiscale, ma che sia anche esigenza fondamentale e ormai indifferibile.
In considerazione dello stato dell’arte dell’edificato in Italia, ritiene ancora raggiungibili gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni, previsti dal Piano 20 20 20?
Gli obbiettivi sono sicuramente raggiungibili se non – almeno alcuni – già raggiunti; il vero sforzo da compiere è quello di riuscire ad andare oltre, perché questa è solo una tappa e non il traguardo.
Il progresso è lento anche per i costi ancora elevati delle soluzioni tecnologiche attuabili, e lo sforzo allora è da concentrare anche sullo sviluppo di programmi di formazione di professionisti e operatori del settore su nuovi materiali, sostenibilità energetica e Building information management, al fine di creare delle competenze specialistiche in grado di governare l’intero ciclo di vita di un edificio, a partire dalla sua progettazione passando dalla fase di realizzazione per proseguire nella gestione della fase di vita utile e fino alla sua futura dismissione e/o rigenerazione. Il ruolo dei professionisti è fondamentale, e permettetemi di sottolineare come la figura del geometra, per la sua peculiare caratteristica di multidisciplinarietà tecnica e amministrativa, sia forse la più indicata a coordinare la gestione di tutte le fasi.