Sconto Imu per chi riduce il canone d’affitto: il caso di Torino
[A cura di: Vincenzo Perrotta] Aliquote più basse per i proprietari di alloggi e locali commerciali che decidono di rivedere al ribasso il contratto d’affitto in favore di inquilini ed esercenti; agevolazioni per chi concede l’immobile ad associazioni che si occupano di profughi e richiedenti asilo e per chi ospita luoghi dedicati alla cultura. Questa la ricetta anticrisi del Comune di Torino per agevolare il comparto della locazione e rendere meno oneroso il carico fiscale di chi affitta. Lo sconto sarà di un punto percentuale (dal 10,6 al 9,6 per mille) nel caso di una riduzione del canone annuo compresa tra il 10 e il 20 per cento, e di due punti percentuali (dal 10,6 all’8,6 per mille) se è la riduzione sarà superiore al 20. Le aliquote passeranno dal 10,6 all’8,6 per mille per le abitazioni concesse in locazione o comodato a soggetti affidatari di servizi di accoglienza per immigrati richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. E ancora, l’alleggerimento dell’imposta sui locali utilizzati come cinema sarà di un punto percentuale (dal 10,6 al 9,6 per mille), mentre per le unità immobiliari di proprietà o concesse in locazione a imprese e start up passerà dal 10,6 all’8,6 per i primi due anni di attività.
Sulle novità, attualmente al vaglio del Consiglio comunale, abbiamo sentito l’assessore locale al Bilancio del capoluogo subalpino, Gianguido Passoni.
Assessore Passoni, che cosa vi ha spinto a introdurre riduzioni sulle aliquote Imu per i proprietari che decidono di ricontrattare il canone di locazione?
Siamo in una situazione in cui la proprietà immobiliare e l’inquilinato attraversano sulla propria pelle la crisi del mercato immobiliare, ma non soltanto: anche la crisi economica in generale. Le situazione di finita locazione, cioè di sfratto, sia sull’abitativo che sul commerciale, causate dall’impossibilità di pagare e dalla morosità sono in aumento. Pensiamo sia opportuno dare una seconda chance a proprietario e inquilino per poter concordare un canone che metta d’accordo le parti. Per fare questo, la città di Torino, usando una norma nazionale già approvata tempo fa, agevola con un abbassamento dell’Imu quelle situazioni per le quali la proprietà concede uno sconto del canone dal dieci al venti percento e oltre, rispetto al canone inizialmente pattuito. Quindi, un incentivo per le attività in affitto a rimanere nella locazione, e per le famiglie che affittano di poter ricontrattare il canone con il proprietario, dividendo con lui anche il beneficio fiscale. Una sorta di manovra sociale tramite l’Imu, che naturalmente ha anche la valenza di spingere un po’ il sostegno alla locazione abitativa, ma anche di fornire sostegno economico ad attività produttive e commerciali.
Tra i beneficiari delle agevolazioni, anche chi affitta il proprio immobile ad associazioni e altri soggetti che si occupano dell’accoglienza di migranti nell’ambito di progetti Sprar. Perché questa scelta?
Innanzitutto perché quello delle politiche di accoglienza è un tema moderno e riguarda la civiltà di una società e anche di una città come Torino. È stato possibile che un meccanismo di proprietà edilizia speculativa, magari cercando inquilini deboli, abbia anche potuto approfittare di queste situazioni. La ricerca, invece, di uno strumento trasparente e agevolato nella sua applicazione, che permetta di individuare organizzazioni che si occupano di accoglienza in modo ufficiale, che faccia sì che questa locazione tra un proprietario e queste organizzazioni sia agevolata dalla città di Torino e che quindi, indirettamente, le politiche di accoglienza ne traggano vantaggio, ci sembrava una scelta di civiltà. E tra l’altro, una scelta contro l’affitto in nero che tutela soprattutto l’utente finale, ma pureun corretto rapporto tra proprietà edilizia e inquilinato, anche nei settori sociali.
Le agevolazioni Imu: riduzioni una tantum o pensate come misure strutturali?
Si tratta di dare respiro a una politica dell’abitare e delle occupazioni di carattere commerciale. Per esempio è stata introdotta anche un’agevolazione che riguarda le start up, che non è cosa da poco rispetto all’investimento sul futuro. Quindi sono operazioni che hanno una valenza permanente. Chi sceglie queste strade sa che la città garantirà il mantenimento di queste aliquote sul medio periodo, in modo da poter recuperare l’investimento e ripristinare il corretto rapporto di fiducia tra pubblica amministrazione e mondo dell’economia reale.