Da ormai molti mesi a questa parte l’andamento è sempre positivo, anche se ultimamente Crif e Mutuisupermarket.it avevano segnalato un rallentamento del trend. È lo stesso Crif, tuttavia, a rassicurare il settore, presentando ufficialmente i dati del mese di aprile 2016, che hanno fatto registrare un ulteriore segno più per la domanda di mutui ipotecari: +8,6% (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi) rispetto allo stesso mese del 2015, che a sua volta si era caratterizzato per un consistente incremento. Indubbiamente ancora sostenuto dalle richieste di surroghe e sostituzioni, in termini assoluti il dato di aprile rappresenta comunque il record di domande presentate agli istituti di credito dall’inizio del 2011.
Peraltro, la positiva performance di aprile porta la domanda aggregata del primo quadrimestre 2016 a segnare un +24,2% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno. Continua, quindi, il progressivo recupero verso i volumi pre-crisi, e ormai il gap che rimane da colmare rispetto al biennio 2010-2011 è davvero piccolo. È bene, inoltre, puntualizzare che quelli diffusi da Crif sono dati reali, basandosi su vere e proprie istruttorie formalmente presentate agli istituti di credito, e quindi non semplici richieste di informazioni o preventivi on line).
IMPORTO
Al contempo, nel periodo di osservazione si conferma la tendenza da parte degli italiani a richiedere mutui di valore più contenuto rispetto al passato. Nello specifico, nel mese di aprile l’importo medio richiesto si è attestato a 122.683 euro, in lieve aumento rispetto i 121.911 euro del corrispondente mese del 2015 (+0,6%) ma ben lontani dai 140.942 euro dell’aprile 2010, quando venne toccato il picco degli ultimi 6 anni. A questo riguardo va segnalato come la progressiva riduzione del valore dei mutui richiesti rifletta da un lato le favorevoli condizioni di acquisto degli immobili disponibili sul mercato, dall’altro la consolidata tendenza da parte delle famiglie a privilegiare soluzioni in cui peso della rata incida il meno possibile sul reddito disponibile. Senza dimenticare, infine, l’incidenza delle surroghe, che per natura si caratterizzano per un importo più contenuto rispetto ai nuovi mutui.
Ma tale dinamica trova riscontro anche nella distribuzione delle richieste di mutuo per classe d’importo: la fascia in cui si sono maggiormente concentrate le richieste è, ancora una volta, quella compresa tra 100 e 150.000 euro, con una quota del 29,5% sul totale, seguita da quella al di sotto dei 75.000 euro, con il 27,6%.
LA DURATA
Un discorso analogo può essere fatto per quanto concerne la distribuzione della domanda di mutui per classi di durata: quella compresa tra 15 e 20 anni risulta essere la più richiesta dagli italiani, con il 23,4% del totale, mentre, nel complesso, va evidenziato come i due terzi delle richieste (il 66,8% del totale, per la precisione) prevedano una durata superiore ai 15 anni, a conferma della propensione verso piani di rimborso che consentono di ridurre il peso della rata mensile sul reddito disponibile e sui risparmi della famiglia.
FASCE D’ETÀ
Osservando la distribuzione della domanda di mutui in relazione all’età del richiedente, infine, l’ultimo aggiornamento del Barometro Crif mette in evidenza come anche nel mese di aprile si riscontri una maggior concentrazione nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 36,3% del totale.
COMMENTO
“Anche nell’ultimo mese la domanda di mutui immobiliari è risultata vivace, confermando il trend di progressivo recupero verso i volumi pre-crisi. D’altro canto, sia il basso livello dei tassi interesse applicati sia prezzi di acquisto ancora appetibili contribuiscono a stimolare il rinnovato interesse delle famiglie ad investire sul mattone – commenta Simone Capecchi, executive director di Crif -. La recente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo che recepisce la Mortgage Credit Directive introduce nel nostro Paese, quale elemento di forte novità, la possibilità per le parti di accordarsi, in caso di inadempimento del mutuatario, per la restituzione dell’immobile dato in garanzia senza passare dal tribunale – aggiunge Capecchi -. È ancora presto per stabilire in quale misura l’entrata in vigore di questo provvedimento potrà dare una ulteriore spinta al mercato dei finanziamenti per la casa ma, indubbiamente, gli istituti di credito non dovranno dimenticare la necessità di prestare la massima attenzione in fase di origination dell’operazione di finanziamento sia alla sostenibilità della rata del mutuo da parte del richiedente sia al valore dell’immobile in garanzia”.