Le imprese edili della Danimarca sono le più puntuali al mondo. Ben il 90,8% infatti ha saldato alla scadenza i propri fornitori. Una performance, a livello mondo, di assoluto valore. Basti pensare che le imprese Filippine, le meno puntuali al mondo, sono state virtuose solo nel 5,3% dei casi. E l’Italia? È al 12esimo posto (39,7%), preceduta persino dalla Spagna (45,5%), mentre nelle prime dieci posizioni per puntualità, dopo la Danimarca si piazzano Germania (75,6%), Messico (72,1%), Taiwan (69%), Ungheria (60,3%), Turchia (53,7%), Francia (51,8%), Stati Uniti (49,7%), Olanda (47%) e Slovenia (45,9%). Le ultime cinque posizioni del ranking mondiale dei Paesi più puntuali nei pagamenti vedono invece all’ultimo posto le Filippine, precedute da Portogallo (14,4%), Hong Kong (20,1%), Grecia (26,8%) e Cina (28,7%).
A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine dicembre 2015, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha studiato i comportamenti di pagamento delle imprese edili nel mondo.
Di positivo c’è che confrontando i dati del 2015 con quelli dell’anno precedente si nota una situazione stazionaria o in leggero miglioramento in tutti i Paesi presi in considerazione; fanno eccezione la Grecia, i cui ritardi gravi oltre i 30 giorni sono passati dal 49,9% al 59,4%, la Polonia i cui ritardi gravi sono cresciuti, passando dal 20,9% del 2014 al 30,7% del 2015, e in misura minore la Repubblica Ceca, i cui ritardi gravi sono passati dal 5,8% al 10,2%.
LE IMPRESE EDILI ITALIANE
Dopo le grandi difficoltà degli ultimi anni ci sono piccoli miglioramenti nella puntualità nei pagamenti delle imprese che operano nel settore edile. A fine marzo 2016, infatti, il 40,2% delle 726.200 imprese analizzate ha saldato i fornitori alla scadenza, un incremento dell’1% rispetto ad un anno fa, ma soprattutto si evidenzia un calo dei ritardi gravi del 16,5%. Le performance del settore edile inoltre sono migliori di quelle della media italiana, pari al 35,1%. Se si paragonano invece i ritardi oltre i 30 giorni, la media italiana è del 13,8%, mentre l’edilizia si ferma al 11,6%.
Rispetto al 2010 invece il confronto è più severo e evidenzia le problematiche che le imprese edili hanno dovuto affrontare negli ultimi anni: i pagamenti puntuali infatti rispetto a 6 anni fa sono calati del 4,3%, mentre i ritardi oltre il mese dal termine stabilito con i fornitori sono aumentati del 132%.
I SINGOLI COMPARTI
Entrando nel dettaglio, è il comparto degli installatori a godere di maggior salute, con una puntualità del 41,5%. Segue la costruzione degli edifici con il 37,7%. Male invece l’edilizia specializzata, con il 32,6% di pagamenti virtuosi a fronte del 13,8% di gravi ritardi. Rispetto invece al 2010 è proprio l’edilizia specializzata a esibire dati più rassicuranti. I pagamenti alla scadenza sono infatti cresciuti delL’8,2%, mentre i ritardi gravi del 102,9%. Situazione opposta per la costruzione di edifici, la cui puntualità in questi ultimi anni è calata dell’11,5%, così come i ritardi gravi sono cresciuti del 144,4%.
COMMENTO TECNICO
“Le imprese edili hanno affrontato una forte crisi in Italia, come in molti altri paesi del mondo. Un settore in difficoltà, quindi, che però rimane strategico per il PIL Italiano, anche perché rappresenta un mercato di sbocco per molte filiere industriali italiane – commenta Marco Preti (nella foto), amministratore delegato di Cribis D&B -. Come approcciare quindi questo settore in Italia e all’estero? Come partner dei leader dei diversi settori coinvolti in questa filiera abbiamo un osservatorio privilegiato e possiamo affermare che le aziende che hanno ottenuto le migliori performance sono quelle che hanno utilizzato la gestione del credito come uno dei parametri di segmentazione di clienti, distributori e partner, in sinergia con le esigenze e gli obiettivi commerciali. La puntualità dei pagamenti è quindi diventata uno degli elementi chiave per ottimizzare i flussi di cassa e individuare i clienti da fidelizzare e su cui investire”.