“I dati sugli sfratti 2015 pubblicati dal Ministero dell’Interno fanno ancora una volta emergere, confermandone l’assoluta gravità, il fenomeno dei provvedimenti generati da casi di morosità”. A rimarcarlo è il segretario generale del Sunia, Daniele Barbieri, a giudizio del quale “Ormai oltre la soglia del 90% delle sentenze è provocata, senza alcun dubbio, dal grave disagio sociale delle famiglie e dall’assenza di politiche di reale sostegno e protezione dell’inquilino. L’azzeramento del fondo di sostegno all’affitto e la gestione operativa sostanzialmente fallimentare del fondo e delle misure sulla morosità incolpevole stanno a dimostrare che, mentre si seguitano ad incentivare le chimere della casa in proprietà, si allarga la fascia dell’esclusione, dell’emarginazione e del bisogno, a cui non dà risposte l’edilizia pubblica, priva da anni di risorse continuative. Lo stesso dato di una lievissima decrescita delle sentenze non può né deve essere valutato in maniera consolatoria se si riflette al fatto che la crescita percentuale dei provvedimenti per morosità segnala l’acuirsi della forma più grave del fenomeno sfratti, a cui sino ad oggi non si è data soluzione”.
Ma di fronte a tale emergenza, quali soluzioni possono essere adottate? Secondo Barbieri, “Non è più rinviabile il nodo delle politiche abitative e dell’affitto che anche l’ultima legge di Stabilità ha rimosso, non consentendo di affrontare le situazioni che anche i dati 2015 ci consegnano. È altrettanto necessario che nelle realtà territoriali siano accentuate le misure di coordinamento e di collaborazione tra le istituzioni e le forze sociali per governare e gestire la situazione sfratti perseguendo la finalità di reali situazioni alternative per gli inquilini sfrattati”.