In vigore dal primo giugno 2016 le nuove regole varate dall’Autorità per l’energia relative alla fatturazione delle bollette di chiusura in caso di cambio operatore, voltura o disattivazione dell’utenza. Secondo quanto riportato da Adiconsum (l’associazione per la difesa dei consumatori), l’Autorità ha stabilito che la ricezione dell’ultima bolletta dovrà avvenire entro 6 settimane dalla cessazione della fornitura. L’emissione della fattura di chiusura, invece, dovrà avvenire, al più tardi, 8 giorni prima dallo scadere dei tempi previsti per la ricezione (ossia le 6 settimane di cui sopra) oppure 2 giorni prima, in caso di ricezione della bolletta via mail o web.
Oltre alla nuova disciplina sulle bollette di chiusura, da questo mese di giugno sono state pubblicate anche le nuove disposizioni per l’utilizzo dell’autolettura e gli indennizzi automatici. In merito al primo aspetto, il consumatore che non possiede i contatori smart meter del gas oppure i contatori telegestiti della luce, potrà inviare l’autolettura direttamente al venditore. Quest’ultimo, dal canto suo, dovrà osservare ulteriori obblighi informativi verso gli utenti indicando usi, modalità e tempistiche dell’autolettura. In merito al secondo aspetto, in caso di emissione della fattura oltre i termini previsti, l’indennizzo automatico riconosciuto al consumatore va dai 4 ai 22 euro a seconda dei giorni di ritardo, così come nel caso in cui i dati di misura non vengano resi disponibili nei tempi giusti.
Se queste misure aiuteranno a calmierare gli importi delle fatture non è ancora dato sapere. Resta il fatto che, ad oggi, la bolletta energetica a carico delle famiglie italiane risulta essere una delle più care d’Europa. A denunciarlo è stata l’Unione nazionale consumatori, a partire dai dati Eurostat diffusi lo scorso 27 maggio, secondo i quali il costo del gas in Italia sarebbe il quarto più alto dell’Unione europea in termini assoluti..
Ben sopra la media Ue anche l’impatto fiscale sulle bollette: rispettivamente il 39% per quanto riguarda la tassazione sui costi dell’elettricità in Italia contro il 31% della media europea (il quarto onere più alto) e il 35% sul gas contro il 23% della media europea (il quinto più alto). Ha dichiarato Pieraldo Isolani, responsabile settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori: “L’Eurostat attesta che le accise e le imposte sull’energia in Italia sono esorbitanti e vanno abbassate, a cominciare dagli oneri di sistema, dove paghiamo gli incentivi per le fonti rinnovabili, per la messa in sicurezza del nucleare, per le imprese energivore e per le Ferrovie dello Stato. Senza contare che – ha aggiunto Isolani – l’aumento dei prezzi dell’energia derivante dall’eliminazione del mercato tutelato, a partire dal primo gennaio 2018 e contenuta nel Ddl concorrenza, produrrà un ulteriore aggravio per le famiglie ed un regalo alle società energetiche”.