“I dati sulle compravendite immobiliari del primo trimestre 2016 diffusi dall’Agenzia delle Entrate non devono indurre a un eccessivo ottimismo riguardo a un effettiva ripresa del mercato. L’incremento del 17,3% delle transazioni complessive rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è confortante e rappresenta il migliore avvio dell’ultimo quadriennio. Più che il calo rispetto all’ultimo trimestre del 2015, 244.393 operazioni tra gennaio e marzo rispetto alle oltre 280.000 di ottobre-dicembre, va però sottolineato come, in assoluto, il dato ricalchi quello del primo trimestre del 2012, che non si rivelò certo un anno entusiasmante per il comparto. Se poi si va più indietro nel tempo, si può osservare come attualmente ci si attesti su un livello pari a circa la metà rispetto a quello di un decennio fa”. A gettare acqua sul fuoco degli entusiasmi da più parte scaturiti dopo la pubblicazione dell’osservatorio del mercato immobiliare delle Entrate relativo al primo trimestre 2016 è l’ingegner Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’Università La Sapienza di Roma e presidente di Sogeea SpA.
“Prima di poter parlare di effettiva inversione di tendenza bisogna valutare cosa accade nel medio e nel lungo periodo – sottolinea Simoncini -. Ciò che sembra emergere, in ogni caso, è che a trascinare il comparto sia il settore residenziale (+20,6%), in particolare quello delle grandi città del nord del Paese: Milano, Genova e, soprattutto, Torino (addirittura +37,2%). Ma anche in questo caso l’analisi andrebbe approfondita, ad esempio valutando la tipologia di immobile oggetto di compravendita: le operazioni sul residenziale riguardano più che altro case di valore assai contenuto (intorno ai 100.000 euro) e persone che scelgono di spostarsi in una abitazione più piccola per fare fronte a esigenze di liquidità finanziaria. Insomma, spesso più che dell’investimento si va in cerca della soluzione a una contingenza economica. Se preoccupano la crescita decisamente più contenuta di Roma e le evidenti difficoltà in cui ancora si dibatte il terziario, confortano invece i segnali incoraggianti che arrivano dal settore commerciale (+14,5%) e da quello produttivo (+7%) anche nel Mezzogiorno del Paese. In questo senso, i dati del secondo trimestre dell’anno saranno molto importanti per cominciare a chiarire se il mercato immobiliare si è definitivamente lasciato alle spalle la fase più delicata”.