NON SOLO CASE: SI RIPRENDE ANCHE IL MERCATO DI NEGOZI, UFFICI E CAPANNONI
E finalmente anche i segmenti non residenziali del mercato immobiliare ricominciano a passarsela bene. A certificarlo (come preannunciato nell’articolo di pag. 26) è l’osservatorio dell’Agenzia delle Entrate riferito al primo trimestre 2016, che fotografa la notevole ascesa delle compravendite. Aumenta, in particolare, il volume delle transazioni per il comparto commerciale (+14,5%) e per quello produttivo (+7%), ma anche il terziario presenta un dato positivo, pur se di più lieve entità, +1,3%.
Ripercorrendo l’andamento storico delle compravendite in questi comparti, e confrontando i dati inerenti a trimestri omologhi, si evince il forte calo degli scambi che si è verificato a partire dal 2004. Sono i settori commerciale e terziario a mostrare le maggiori sofferenze, con un mercato degli scambi fortemente ridimensionato, rispetto ai picchi raggiunti nel 2005, per il settore commerciale, e nel 2006 per i settori terziario e produttivo. A partire da metà 2013 tutti i settori recuperano terreno anche se in modo discontinuo. In un’ottica d’insieme, dal 2009 sono poche le eccezioni riscontrate: la lieve crescita del settore terziario nel quarto trimestre del 2009, quella del settore produttivo nell’ultimo trimestre del 2010, i rialzi del terziario e del produttivo nel secondo trimestre 2011 e infine le variazioni tutte positive registrate nel terzo trimestre del 2011. Dopo i forti cali del 2012, all’inizio del 2013 si osserva anche per i settori non residenziali una decelerazione del trend negativo. Nel terzo e quarto trimestre del 2013 si aggravano però nuovamente le perdite per tutti i settori. A partire dal 2014 i mercati tornano in campo positivo anche se con risultati oscillanti tra un trimestre e l’altro. Nel 2015 il terziario prosegue la sua lenta risalita mentre il produttivo e ancor più il commerciale, dopo la flessione di fine 2015, intensificano i loro ritmi di crescita.
TERZIARIO
Il settore terziario, che comprende le unità immobiliari censite in catasto come uffici e istituti di credito, con 2.024 transazioni nel primo trimestre 2016 registra un moderato rialzo sull’omologo periodo dell’anno precedente (+1,3%). Come già nel terzo e nel quarto trimestre 2015, gli andamenti delle diverse aree geografiche sono molto differenziati. Al Sud i volumi di compravendita continuano a contrarsi (-4,5%). Anche il Centro subisce una flessione (-1,1%) dopo l’impennata del trimestre precedente. Al contrario, al Nord gli scambi tornano a crescere (+4,5%) e, pesando per oltre il 50% sul dato nazionale, trascinano l’intero settore in campo positivo.
Guardando alle variazioni tendenziali trimestrali a partire dal primo trimestre 2005, spicca che nel settore terziario, in tutte le macro aree, si sono registrati tassi tendenziali sempre negativi dal quarto trimestre 2011. Solo nel terzo trimestre 2014 ricompaiono i segni positivi nelle aree del Centro e del Sud e nel quarto trimestre il segno positivo permane solo al Sud. Nel 2015, così come a inizio 2016, si intensifica la variabilità dei risultati dei singoli trimestri soprattutto al Centro- Nord, mentre il Sud si mantiene stabilmente in campo negativo.
Analizzando le province delle maggiori città italiane, gli andamenti sono piuttosto disomogenei, anche in considerazione dell’esiguo numero di compravendite che si registrano in un trimestre, per cui le variazioni percentuali possono risultare elevate a fronte di lievi variazioni in termini assoluti. Nel primo trimestre 2016 nelle province delle otto principali città italiane per popolazione si sono avute complessivamente poco meno di 700 compravendite per il settore terziario, in calo di quasi il 3% rispetto al primo trimestre del 2015. In realtà, le variazioni tendenziali positive si alternano ad alcune anche decisamente negative. I rialzi più sostenuti si registrano a Genova e Firenze; di contro, a Palermo e Roma si verificano i maggiore cali.
COMMERCIALE
Nel primo trimestre del 2016 le compravendite di negozi crescono in maniera più significativa rispetto a quelle degli altri comparti, facendo registrare un incremento addirittura del 14,5% degli scambi rispetto al primo trimestre 2015. La forte ascesa dei mercati del commerciale si manifesta in modo abbastanza uniforme in tutte le macroaree. A crescere maggiormente, ribaltando le dinamiche del trimestre precedente, sono soprattutto le regioni settentrionali (+15,7%) e quelle meridionali (+14,6%).
Le otto principali province, con 2.346 transazioni, segnano complessivamente una crescita pari al 14,1% rispetto al primo trimestre del 2015. Il dato è il risultato degli incrementi registrati in tutte le province delle grandi città, con la sola eccezione di Firenze. Spiccano per gli elevati rialzi in questo trimestre le province di Torino (+24,2%) e Roma (+20,8%).
PRODUTTIVO
Il settore produttivo (capannoni e industrie) nel primo trimestre 2016 mostra un discreto incremento complessivo delle compravendite: +7,0%, rispetto al primo trimestre 2015. Al Centro gli scambi crescono per il quinto trimestre consecutivo facendo registrare una variazione (+15,3%) più che doppia rispetto alla media nazionale. Anche nelle regioni settentrionali, che pesano per circa i due terzi dell’intero mercato, i volumi sono in rialzo (+5,7%) dopo le perdite del trimestre precedente. Il Sud, con 359 compravendite, fa invece segnare un +4,5%.
Da una prospettiva storica, si rileva che a partire dal primo trimestre 2005, dopo il picco negativo che ha accomunato le tre macro aree del Paese nel primo trimestre 2009, nei trimestri successivi le flessioni si sono attenuate anche con qualche segno positivo fino alle variazioni tendenziali tutte positive del secondo e terzo trimestre del 2011. Con l’eccezione dei rialzi registrati al Sud tra il secondo trimestre 2011 e il primo trimestre 2012, il trend negativo è poi proseguito per tutte le aree fino al quarto trimestre 2012. I cali si sono attenuati nel primo trimestre 2013 con il Centro che mostrava un’inversione di tendenza. Nel secondo e nel terzo trimestre 2013 le perdite sono proseguite con tassi tendenziali più o meno accentuati tra le macro aree e nel quarto trimestre 2013 al Centro si registra quella ripresa che però non si conferma nel primo trimestre del 2014, periodo nel quale però provano a rialzarsi le altre due macroaree. Il 2014 prosegue costantemente al rialzo solo al Nord, mentre nel 2015 soltanto il Centro si mantiene in campo positivo. Nel 2016 tornano a crescere tutte le macroaree.
Nelle otto province delle principali città, infine, nel primo trimestre del 2016 si sono registrate 472 transazioni di immobili nel settore produttivo, in flessione di circa il 3% rispetto al primo trimestre del 2015. A pesare sul risultato finale sono le performance negative di Bologna (-58,6%) e soprattutto di Milano (- 4,9%), per i volumi coinvolti. Tutte le altre grandi città riportano risultati positivi. Crescono in particolare i mercati di Firenze (+57%) e Roma (+40%).