LUCE E GAS: IL TAR DÀ RAGIONE AL CODACONS E BLOCCA I RINCARI DI LUGLIO
Stop agli aumenti di luce e gas scattati lo scorso primo luglio. A stabilirlo è stato il Tar della Lombardia, che ha accolto il ricorso proposto dal Codacons, sulla base della nota esplicativa dell’Authority, secondo cui i rincari erano dovuti, sostanzialmente, alle speculazioni messe in atto da parte dei grossisti. Come si legge nel decreto del Tar: “rilevato che tale procedura è in corso e che perciò sembra opportuno che solo alle relative conclusioni possano essere ridefiniti quegli aumenti percentuali già posti a carico dell’utente finale a decorrere dall’1 luglio del c.a. – intervenuti questi come rideterminazione del citato nuovo prezzo unitario a carico di quest’ultimo – senza conoscere, alla data del 28 giugno 2016, se effettivamente i relativi aumenti percentuali possano essere legittimamente ascritti all’utente finale stesso; osservato che, allo stato, tutto ciò determina, in relazione alle emanande singole fatture, un immanente danno grave ed irreparabile soprattutto per la vastissima platea che compone i singoli utenti finali (per lo piè famiglie ed utenti non gestori di attività produttive, percettori di bassi redditi) e che, d’altro canto, i relativi aumenti se dimostrati legittimi, potranno essere agevolmente recuperati nell’ambito degli ulteriori sistemi di fatturazione attraverso idonee ed eque modalità di prelievo; per questo motivo si accoglie, e per l’effetto si sospende l’efficacia della deliberazione AEEGSI n. 354/2016/R/EEL del 28 giugno 2016”.
Entusiasta il presidente Codacons Carlo Rienzi: “Grazie a noi, 30 milioni di italiani riceveranno la prossima bolletta della luce e del gas ribassata e senza aumenti. Era assurdo, infatti, rincarare le tariffe per effetto di illeciti sui quali adesso dovrà pronunciarsi la magistratura”.
Neanche il tempo di cantar vittoria, tuttavia, che l’Autorità ha annunciato immediata istanza di revoca del decreto del Tar, perché la decisione “si basa su un ricorso che presenta un’erronea rappresentazione degli elementi di fatto e di diritto”.
Indignato Rienzi: “Facciamo fatica a credere che l’Authority possa davvero chiedere la revoca del decreto del Tar, e se ciò dovesse avvenire sarebbe un provvedimento vergognoso contro il quale daremo battaglia in tribunale. È intollerabile che un organismo indipendente come l’Authority possa sostenere la correttezza di aumenti tariffari scaturiti da atti illegali, imponendo ai cittadini i costi di crimini e speculazioni”.