Sono 689 al giorno: 29 ogni ora, uno ogni due minuti. È questo il bilancio allarmante del numero di furti in abitazione commessi nell’ultimo anno in Italia: a Torino, poi, il numero di denunce è quasi il doppio rispetto alla media del Paese. Nel 2014 sono state 16.500. Secondo l’Istat, nel capoluogo piemontese si è registrato un incremento della criminalità (+54% rispetto al 2010), in particolare per quanto riguarda i furti in appartamento. Insomma, in casa non solo non si può più stare tranquilli, ma pare sia uno dei luoghi meno sicuri dove stare. E i torinesi lo sanno.
Secondo i dati dell’ultima ricerca1 effettuata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni (Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nextplora nel 2016 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d’età, sesso ed area geografica) quasi un torinese su due teme un’intrusione nella propria casa durante la notte, che possa provocare un furto o un’aggressione (42%).
La minaccia che i torinesi temono di più a seguito di un’intrusione in casa non è tanto il danno economico per la perdita di beni o oggetti preziosi (20%) o la perdita di beni affettivi (44%), quanto giustamente il rischio di subire un’aggressione, che mette in allarme ben il 72% degli intervistati.
Il dato curioso che emerge dalla ricerca è quanto l’era digitale abbia spostato l’interesse dei torinesi: contrariamente a quanto si può pensare, infatti, non sono più legati a beni materiali e affettivi, come poteva essere prima dell’arrivo della tecnologia. Se il furto di preziosi angoscia il 42% degli intervistati così come il furto di denaro (un altro 42%), ciò che più i torinesi temono oggi è il furto di dispositivi tecnologici, come il cellulare o il pc (50%).
Ma come si difendono gli abitanti del capoluogo piemontese, invaso dai topi d’appartamento? Fortunatamente non con mezzi propri (solo il 2% ha dichiarato di volersi difendere da solo), ma principalmente rafforzando i dispositivi di sicurezza di porte e finestre (30%), o installando impianti d’allarme (28%). Il 12% ha deciso di stipulare una polizza che risarcisca i danni subiti mentre il 6% decide di affidarsi alla guardia di un cane.
Ancora troppo pochi tuttavia hanno deciso di tutelarsi rispetto alla gravità della situazione: quasi un torinese su 2 infatti (42%) ha ammesso di non aver provveduto ad adottare alcun metodo per proteggere la propria casa, lasciandola così in balìa di chi, magari nella notte, potrà intrufolarsi senza troppa fatica.