È arrivato il semaforo verde definitivo, da parte del Governo, al Decreto legislativo cosiddetto “Scia 2”, cioè la seconda puntata del riordino e semplificazione della Segnalazione certificata di inizio attività. Il via libera al testo, che attua la riforma della Pubblica Amministrazione avviata dal Ministro Maria Anna Madia (Legge 124/2015), è giunto giovedì 24 novembre durante il Consiglio dei Ministri.
Nato con l’obiettivo di semplificare il panorama normativo per la realizzazione dei lavori, il Dlgs introduce alcune novità al Testo unico (Dpr 380/2001). Vengono, in particolare, individuate quattro procedure principali (dopo le tre iniziali del 2001, erano via via salite a sette). D’ora in avanti saranno le seguenti: attività di edilizia libera, Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila), Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e permesso di costruire. Scompaiono dunque la Dia e la Cil. È inoltre prevista la Scia alternativa al permesso di costruire.
Il Dlgs contiene (Allegato A) un maxi tabellone con l’elenco dettagliato di tutte le attività soggette ad assenso pubblico in materia di commercio, edilizia privata, ambiente. La tabella è il cuore del provvedimento e indica, per ogni attività, se è libera, se serve una comunicazione, una Scia, un provvedimento espresso e se scatta il silenzio-assenso. Regioni e Comuni sono chiamati ad adeguarsi entro il 30 giugno 2017.
Nel merito, tre casistiche di interventi edilizi minori potranno essere eseguiti in attività libera, senza alcuna comunicazione (oggi serve invece la Cil):
* le opere di pavimentazione e finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, entro l’indice di permeabilità;
* l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici a servizio degli edifici (fuori dai centri storici);
* le aree ludiche senza fini di lucro ed elementi di arredo nelle aree pertinenziali degli edifici.
La semplificazione sarà, infine, presto completata con il Glossario unico delle principali opere edilizie e delle categorie di intervento a cui appartengono, facilmente consultabile anche dai non addetti ai lavori. Sarà il Ministero delle Infrastrutture a redigerlo entro trenta giorni dall’entrata in vigore del Decreto “Scia 2”.