CASA ITALIA
“È una novità assoluta, molto importante – ha affermato il Ministro Delrio -. Il contenuto di queste linee guida rientra nel progetto di Casa Italia, che lanciammo con il presidente Renzi e su cui anche il presidente Gentiloni insiste molto. È un passaggio di prevenzione e di cura del nostro territorio. Oggi parliamo non di ricostruzione, ma di un provvedimento molto atteso, che dà il via alla stagione strutturale e organica della prevenzione. Il sismabonus è stato introdotto dalla legge di Stabilità, e al pari degli ecobonus, i cittadini avranno a disposizione uno strumento per ottenere la diminuzione del rischio sismico degli edifici. In fondo, è una pubblicità progresso: metti in sicurezza la tua casa. Dobbiamo impedire a tutti i costi di dover piangere i morti e di impiegare il nostro denaro in ricostruzione, anziché nella prevenzione”.
MANUTENZIONE
“Cura e manutenzione sono due parole chiave di questo ministero – ha continuato Delrio -. Il nostro Paese è un paese fragile, questa è la verità, e non ci dobbiamo nascondere. Questa fragilità non deve diventare però un pericolo per le persone, ma uno stimolo a intervenire sulla elevata vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio. “Dato che c’è questo bonus così rafforzato, e che c’è una procedura che i professionisti sono in grado, secondo noi, di maneggiare immediatamente, ci aspettiamo davvero che parta questo accesso alle detrazioni in maniera forte. Perché per gli italiani la casa è un bene primario, ma più importante della casa ci sono il bene e la sicurezza delle persone”.
PREVENZIONE
La Legge di Stabilità 2017, approvata il 21 dicembre 2016, ha inteso fare del sismabonus l’occasione per un piano volontario dei cittadini, con forti incentivi statali, di valutazione e prevenzione nazionale del rischio sismico degli edifici. Lo strumento attuativo è il decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, con cui sono stabilite le Linee Guida per la classificazione di rischio sismico delle costruzioni nonché le modalità per l’attestazione, da parte di professionisti abilitati, dell’efficacia degli interventi. Il decreto, con le Linee Guida allegate, firmato dal Ministro e pubblicato sul sito del Mit, ha efficacia dal 1° marzo 2017, consentendo di avviare progettazioni e pratiche edilizie.
LINEE GUIDA
I numerosi eventi sismici che si sono verificati negli ultimi decenni hanno comportato per la collettività enormi costi sociali in termini di vittime e di incidenza sulla vita delle comunità e costi economici sostenuti per l’emergenza e la ricostruzione. Negli ultimi 50 anni si valutano: circa 5.000 vittime, spesa annua media di circa tre miliardi di euro per emergenza e ricostruzione.
Ciò è dovuto fondamentalmente, oltre alla sismicità tipica del Paese, alla elevata vulnerabilità del nostro patrimonio edilizio. Le Linee Guida nascono dalla necessità di affrontare la mitigazione del rischio sismico in tutte le zone sismiche del Paese, promuovendo una cultura della conoscenza e della prevenzione.
Le Linee Guida sono state approvate all’unanimità dal Consiglio superiore dei lavori Pubblici già il 20 febbraio. Dal punto di vista dei contenuti tecnici, esse sono uno strumento di semplificazione che permette di dare attuazione alla Legge di Bilancio 2017, senza richiedere strumenti e concetti diversi da quelli già utilizzati dai professionisti nell’applicazione delle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni. Affrontano, con un nuovo approccio, il tema della classificazione del rischio sismico delle costruzioni esistenti coniugando: il rispetto del valore della salvaguardia della vita umana (mediante i livelli di sicurezza previsti dalle vigenti Norme Tecniche per le Costruzioni) e la considerazione delle possibili perdite economiche e delle perdite sociali (in base a robuste stime convenzionali basate anche sui dati della Ricostruzione post Sisma Abruzzo 2009).
RISCHIO SISMICO
Il rischio sismico è la misura matematica/ingegneristica per valutare il danno (perdita) atteso a seguito di un possibile evento sismico. Dipende da un’interazione di fattori messi in relazione: pericolosità (zone sismiche) vulnerabilità (capacità degli edifici) esposizione (contesti). Le Linee Guida consentono di attribuire ad un edificio una specifica Classe di Rischio Sismico, mediante un unico parametro che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici.
Per attivare i benefici fiscali occorre quindi fare riferimento alla classificazione prevista dalle nuove Linee Guida, con le quali si attribuisce ad un edificio una specifica Classe di rischio sismico. Sono state individuate otto classi di rischio sismico: da A+ (meno rischio), ad A, B, C, D, E, F e G (più rischio). Le Linee Guida forniscono due metodologie per la valutazione, di cui una semplificata per lavori minori e il miglioramento di una sola classe di rischio, l’indirizzo di massima su come progettare interventi di riduzione del rischio per portare la costruzione ad una o più classi superiori.
SISMABONUS
La Stabilità 2017 ha quindi previsto misure rafforzate per il Sismabonus, in particolare:
* estensione alle zone sismiche 1, 2 e 3, buona parte del territorio nazionale a rischio (in precedenza, solo 1 e 2);
* stabilizzazione per 5 anni, tra il 1 gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021;
* estensione agli immobili adibiti ad abitazioni, seconde case e ad attività produttive;
* detrazioni in 5 anni (anziché 10);
* detrazioni premianti, maggiore è l’efficacia dell’intervento;
* nei condomini, cessione del credito ai fornitori per chi non può sostenere la spesa (con successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate).
Rispetto alle ristrutturazioni antisismiche senza variazione di classe (50%), le detrazioni per la prevenzione sismica aumentano notevolmente qualora si migliori l’edificio di una o due classi di Rischio Sismico.
* Per abitazioni, prime e seconde case, e edifici produttivi:
a) detrazione al 70% se migliora di 1 classe di rischio;
b) detrazione all’80% se migliora di 2 o più classi di rischi.
* Per condomini parti comuni:
c) detrazione al 75% se migliora di 1 classe di rischio;
d) detrazione all’85% se migliora di 2 o più classi di rischio.
In ultimo, due annotazioni. In primo luogo, l’ammontare delle spese è non superiore a euro 96.000 per ciascuna delle unità immobiliari. Infine, il Decreto Ministeriale di approvazione prevede, fra l’altro, l’istituzione, presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, di una Commissione permanente di monitoraggio, incaricata di valutare l’efficacia dell’azione di prevenzione sismica sul patrimonio edilizio.