CEDOLARE SECCA SUI CONTRATTI CONCORDATI, L’UPPI: “STABILIZZARE ALIQUOTA AL 10%”
[A cura di: Uppi – avv. Gabriele Bruyère, pres. naz.; dott. Jean-Claude Mochet, pres. commissione fiscale]
Per l’Uppi (Unione piccoli proprietari immobiliari) non ci sono dubbi sul successo della cedolare secca sugli affitti. A testimoniarlo le statistiche, rese note in questi giorni, relative alle dichiarazioni presentate nel 2016, che parlano di 1,7 milioni di soggetti (+22,4% rispetto all’anno di imposta 2014) per un imponibile di 11,2 miliardi di euro (+21,2% rispetto al 2014). L’imposta dichiarata è stata di 2,1 miliardi di euro, con un aumento del 17,5% rispetto al 2015. Il maggior incremento si è registrato per i contratti a canone concordato, la cui aliquota è stabilita al 10% (+47,5%) per un ammontare che passa da 1,7 a 2,7 miliardi di euro.
Dal momento che l’aliquota ridotta al 10% interessa la tipologia dei contratti a canone concordato rileviamo che tale tipologia contrattuale, in seguito proprio all’introduzione della tassazione agevolata, ha fatto un grande balzo in avanti proprio nel 2014, quando ne furono censiti oltre 310mila: quasi il doppio dell’anno precedente e circa cinque volte di più del 2011.
Positivo, inoltre, il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate che ha dato parere favorevole all’applicazione della cedolare secca al 10%, anziché quella del 21%, anche per le locazioni transitorie. A tali considerazioni va aggiunta quella, non meno rilevante, dell’emersione dal circuito nero: l’importo soggetto a cedolare secca cresce maggiormente nelle regioni meridionali (+26,9%) e isole (+29,7%) rispetto al trend nazionale.
Per tali ragioni l’Uppi chiede al Governo di intervenire affinché l’aliquota del 10% per i contratti concordati, la cui scadenza è prevista per il 31 dicembre 2017, sia confermata anche per il 2018 e messa a regime, e che lo stato di incertezza, derivante da una non ancora esplicitata scelta del legislatore venga dissipato il prima possibile al fine di rendere note, a quanti siano in procinto di stipulare un contratto di affitto, le condizioni fiscali che verranno applicate dal 2018 in avanti.