[A cura di: Giorgio Spaziani Testa – pres. Confedilizia]
“I dati dell’Agenzia delle entrate dimostrano che il mercato immobiliare italiano è ancora in crisi. Nel 2016, il numero delle compravendite è stato inferiore di circa il 25 per cento (-24,92%) rispetto al 2008, ultimo anno prima della crisi finanziaria mondiale, e di circa il 14 per cento (-13,64%) rispetto al 2011 (con una punta del -31% per il terziario), ultimo anno prima dell’inizio della ipertassazione patrimoniale Imu-Tasi. Se poi si guarda ai valori, il quadro si aggrava ulteriormente. Le stime più attendibili registrano un calo medio del 30 per cento solo a partire dal 2012, per non parlare dei milioni di immobili con valori azzerati per totale incommerciabilità. Ed Eurostat ha appena certificato che l’Italia è l’unico Paese europeo, a parte Cipro, in cui i prezzi sono scesi nel 2016. Altro che ripresa, il settore immobiliare è ancora in piena sofferenza e il motivo sta nel fatto che è stato colpito da due crisi: quella internazionale del 2008/2009 e quella, tutta italiana, causata dalla triplicazione della tassazione iniziata nel 2012. Per porre rimedio a tutto ciò, la soluzione è semplice: basta fare il contrario di quello che è stato fatto finora”.